Ristoranti e bar in Umbria in grave crisi dopo un mese di gennaio “reso pesantissimo da una serie di rincari, a cominciare dall’energia, che rischiano davvero di mettere ko anche chi ha resistito con tutte le forze a due anni di pandemia”.
E’ il grido di allarme lanciato dalla Fipe Confcommercio dell’Umbria.
Per questo, il Consiglio direttivo di Fipe Umbria, attraverso il suo presidente Romano Cardinali , ha proposto la costituzione di un Tavolo di crisi permanente, con Regione e Comuni, “per parlare anche di fiscalità locale e tentare di salvare le imprese che oggi, come non mai, sono a rischio sopravvivenza”.
“Le speranze di una ripresa, intraviste la scorsa estate sono state prima gelate dalla recrudescenza della pandemia e dalle conseguenti misure restrittive e ora sembrano definitivamente compromesse dai rincari – sostiene Cardinali . La preoccupazione è altissima, il settore rischia di non reggere l’ondata dei rincari che ci sta sommergendo. A rischio non ci sono solo le nostre 5 mila imprese, ma un intero comparto economico, decine di migliaia di famiglie, una rete di pubblici esercizi che disegna e anima le nostre città.
Anche i sindaci hanno protestato contro il caro energia affermando che se il Governo non interviene aumenteranno Imu e Tari: sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso”.