E’ sull’appalto Global Service che si consuma l’ultimo scontro fra maggioranza e opposizione al comune di Terni.
“La prossima seduta del consiglio comunale prevede in apertura, come da ordine del giorno, la discussione degli emendamenti presentati dai gruppi di minoranza sulla proposta di partenariato pubblico privato per la concessione dei servizi di global service per la gestione e manutenzione integrale degli impianti tecnologici degli edifici comunali con interventi di straordinaria manutenzione ed efficientamento energetico. “E’ ormai chiaro che la presentazione degli emendamenti, anche per le modalità e le tempistiche con le quali è stata effettuata, è stata e sarà (se ci saranno ulteriori emendamenti) una condotta ostruzionistica che va ben oltre la dialettica consiliare e che ha lo scopo di paralizzare i lavori di approvazione di un atto che questa amministrazione ha scelto di presentare. Un comportamento che siamo pronti a contrastare con gli strumenti della dialettica politica e dei procedimenti consiliari, ma del quale – come amministrazione – dobbiamo anche valutare i possibili danni per il bene complessivo della città”.
E’ quanto scrivono in una nota i gruppi di maggioranza , Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia , Terni Civica, più Doriana Musacchi del Misto.
“E’ evidente – aggiungono – infatti che ai motivi che vanno ben oltre la reale e più volte richiamata preoccupazione relativa alla convenienza di tale operazione per l’ente, più e più volte spiegata nelle sedi preposte e a ciascun consigliere di maggioranza e di opposizione che ne abbia fatto richiesta – convenienza valutata in maniera oggettiva, spiegata in termini di investimenti proposti, costi e servizi offerti, redditività dell’operazione, allocazione dei rischi e convenienza economico-finanziaria – sia sottesa una volontà esplicita da parte delle minoranze di ingenerare, all’interno del consiglio comunale ma anche al di fuori dello stesso, un clima di sospetto rispetto alla correttezza e trasparenza delle attività svolte dall’amministrazione e da tutti coloro che nell’esercizio delle proprie funzioni hanno lavorato in assoluta buona fede su questa proposta. Si fa inoltre presente che con una proposta di questo tipo si potrebbe finalmente definire in tempi brevi un tema particolarmente spinoso come quella del teleriscaldamento della zona di Borgo Bovio lasciatoci in eredità dalle amministrazioni precedenti, che hanno dato false speranze rispetto all’utilizzo di quella rete e poi hanno abbandonato i cittadini in modo vergognoso”.
“Ciò premesso per volontà di chiarezza, considerato che la situazione appena descritta ha di fatto portato a dedicare più di una seduta di consiglio comunale al tema, è presumibile ipotizzare, visti i tempi in precedenza impiegati, che ulteriori numerose sedute debbano essere esclusivamente dedicate alla proposta. Questo avrà come effetto immediato l’impossibilità da parte dell’organo di rappresentanza politica della città di esaminare e discutere gli altri atti già calendarizzati. Ma soprattutto, in prospettiva, rischia di essere elemento ostativo per l’esame e la discussione degli altri atti fondamentali per la vita dell’Ente che devono essere necessariamente calendarizzati nelle prossime settimane, viste le scadenze di legge per l’approvazione del bilancio e degli atti presupposti. “Per tali ragioni – conclude la nota del vicesindaco e dei gruppi consiliari – si è scelto di comune accordo di sospendere l’esame della proposta, ponendo così fine ad una condotta ostruzionistica che, se protratta, avrebbe effetti sicuramente negativi sul regolare svolgimento dei lavori del consiglio comunale e danneggerebbe dunque l’intera città”.
Non si è fatta attendere la replica delle opposizioni.
““Patetico il tentativo della vicesindaca Salvati di scaricare l’incapacità dell’amministrazione che guida sugli altri. E’ codardia politica costringere tutti i gruppi di maggioranza, che hanno fatto mancare il numero legale alla scorsa seduta, a sottoscrivere una nota politicamente delirante insieme a lei, con cui si dice che viene ritirato l’appalto global service sostanzialmente perché le opposizioni starebbero facendo ostruzionismo, perché gli uffici non sono più tranquilli, perché ci sono altri atti che altrimenti verrebbero penalizzati. Una generosità davvero impagabile.
I gruppi di opposizione – Movimento5Stelle-PD-Senso Civico e Terni Immagina – ribadiscono che sono pronti ad una convocazione senza termine del Consiglio comunale, anche in notturna, purché in presenza e solo per discutere la proposta che è stata presentata dalla giunta ormai molti mesi fa. Non solo, ribadiamo che siamo pronti anche a ritirare tutti gli emendamenti sul global service se ne verranno accolti tre.
In particolare quello che toglie i servizi già dati in appalto, quello che limita la durata dell’aggiudicazione a 5 anni e non a 15 e quello che sgombra il campo dalla procedura speciale prescelta dell’interesse pubblico. In pochi minuti, se l’appalto verrà ricondotto alle linee normali previste dal Codice degli Appalti, se verrà preso atto che la materia energetica è in continua evoluzione e quindi limitata la durata dell’appalto e se verranno tolti i servizi già dati a terzi in manutenzione e non esternalizzati quelli già gestiti in house, la delibera potrà essere approvata.
Tutti gli attori del territorio potranno concorrere alla pari, senza prelazioni di sorta. Tutte le imprese locali potranno offrire le loro professionalità al Comune di Terni, invece che come accadrebbe oggi se l’appalto fosse licenziato secondo le modalità previste dalla giunta.
Esprimiamo biasimo – aggiungono ancora M5S-PD-SensoCivico e Terni Immagina – sul tentativo di abbindolare ancora una volta le persone e i comitati che chiedono l’attivazione del teleriscaldamento, usando strumentalmente una battaglia che riguarda le tasche dei cittadini per far passare questioni che non hanno diretta incidenza e che non risolverebbero le necessità, visto che la materia ha natura inter-istituzionale. Facciamo nostro l’appello del comitato del Teleriscaldamento lanciato pochi giorni fa al sindaco e alla giunta: tagliando minimamente la loro indennità una tantum potrebbero garantire quantomeno l’attivazione della centralina, il cui costo si aggira intorno ai 40 mila euro, come certificato dalle risposte alle varie interrogazioni che abbiamo presentato nel tempo”.