di Massimo Bettelli
Prologo: due ferone autentiche hanno regalato una splendida scimmietta di peluche al Mister … Un gesto spontaneo e di grande impatto emotivo per Sandro POCHESCI, che non solo ne ha apprezzato il significato, ma che ha inculcato in lui, se ce ne fosse stato bisogno, la medesima “dipendenza” che il Popolo Rossoverde subisce dalle proprie amate FERE!
Una giornata indimenticabile per quanti attendevano questo turno di Campionato come quello di una consacrazione del “gioco del calcio” o, comunque, di quell’idea di competizione agonistica dove la supremazia non è fondata sui nomi dei singoli, ma sulla volontà di emergere di un intero gruppo che sta sempre più assumendo le sembianze del proprio Trainer e del suo credo tattico.
Già, indimenticabile … e dico poco!
All’annuncio delle formazioni, a dire il vero, avevo storto un po’ il naso constatando che il GLADIATORE, al secolo Sandro POCHESCI, aveva optato per una “partita a scacchi” in vece della classica “partita a carte”, ma “ho pensato che in fondo era meglio non pensare perché se lui l’aveva pensata così, avrà avuto le sue ragioni”.
Purtroppo la lancetta dei secondi non riesce a compiere neanche un giro di orologio, ed al primo affondo dello Spezia la nostra difesa a quattro si fa trovare impreparata e andiamo sotto di un gol, contemporaneamente al primo graffio che la “Scimmia” decide di sferrare sul volto del GLADIATORE … Come si dice in gergo 0-1 dallo spogliatoio.
C’è un attimo di sbigottimento sugli spalti, ma è solo un attimo, perché con la palla di nuovo a centrocampo il tifo ricomincia la sua musica … Non è successo niente, solo un’amnesia, è il commento dei più ottimisti come il sottoscritto, ma il bis Spezzino dopo solo 11 minuti fa traballare le certezze di qualcuno: “I soliti idioti” non è solo una sitcom Italiana, ma anche la realtà di alcuni (per fortuna sono veramente pochi) che cominciano ad inveire contro Società e Mister, e qualcun’altro che da fiato alle sue stonate trombe per gridare “Forza Fondi”!
Ed i tifosi? Qualcuno già pregustava una sperata contestazione ma rimarrà con i polpasterelli bruciati, altri, quelli veri, danno fondo (non fondi) a tutta la potenza delle loro ugole e continuano ad incitare i ragazzi in campo: FORZA FERE tutta la vita!
Si riparte dallo 0-2, ma c’è tempo per riprenderla questa partita, perchè la “Scimmia” comincia a graffiare con insistenza il volto del GLADIATORE, e lui deicde di abbandonare “la scacchiera” e di prendere in mano “un mazzo di carte”!
È il 14° del primo tempo, ed il Mister richiama in panchina un difensore di fascia per buttare nella mischia una punta: Ora si gioca a 3-7, e senza pensare!
L’ALBADORO di una nuova partita prende forma dopo solo 8 minuti e lo svantaggio viene dimezzato, e ne bastano solo altri 15 per far TREMOLADAre le certezze dei liguri: 2-2 al 35° ed il Liberati scoppia in un boato d’altri tempi!
La partita è stata “ripresa” … ora c’è tutta la “ripresa” per agire, e senza pensare!
Il GLADIATORE è una furia nel secondo tempo, e l’uomo in giallo per non rischiare un’aggressione all’arma bianca decide di farlo accomodare in tribuna, anzi, sulla gradinata inferiore dei Distinti A.
È ancora il 14°, ma del secondo tempo, quando il bomber del pareggio alza bandiera bianca per una leggera contrattura, ed il GLADIATORE decide di sostituirlo con Alex DEL PIERO!
Passano solo sei minuti, e la classe del Campione del mondo ripaga da sola il costo del biglietto: il classico colpo di biliardo alla Alex per un 3-2 che mette in seria difficoltà la stabilità statica della nostra amata “casa”!
Ma il buon Vincezo RACIOPPA “speakereggia” dagli altoparlanti dello stadio un altro nome: Federico AN GIU LLI! Sarà … a tutti è parso l’Alex Nazionale!
A quel punto GALLO, tecnico dello Spezia, decide che è giunta l’ora della “sveglia”, e getta nella mischia l’altro Campione del Mondo presente al Liberati: qull’Alberto GILARDINO che in molti (troppi asserisco io) avrebbero voluto in maglia Rossoverde … Ma il “GALLO non canta”, le FERE volano e la “Scimmia”, che intanto ride a crepa pelle gustandosi quella CARRETTA che non solo ha cambiato completamente la partita, ma che invece di una sola ruota ne ha quattro a trazione integrale e taglia la difesa avversaria come una lama incandescente sopra un panetto di burro, decide di involarsi per l’ennesima volta sulla fascia sinistra del campo, e salutamdo l’affannosa rincorsa del difendente Spezzino rimette in area una sfera “calda come una giornata di sole al mare” … MONTALTO, chi altri può raccoglierla e spedirla in rete?
4-2 e tutti a casa, il MONKEY PARTY è terminato, ma fra le urla di giubilo e le bandiere Rossoverdi issate al vento qualcuno piange …
Piangi SANDRO, piangi … perché la forza di un uomo non si misura con la capacità di trattenere le proprie lacrime, ma con la tenacia che si dimostra nel mantenere sempre vivi i propri ideali e battersi per essi!