Una sveglia da campioni. La sveglia adrenalinica della MotoGp ci ha fatto spalancare gli occhi alle 7:00 del mattino, tra speranze, paure e bagarre da brivido. Una gara satura di emozioni, quella di Motegi, che ci ha regalato oltre allo spettacolo anche un Petrucci nuovamente a podio – è il quarto stagionale.
Che sarebbe stato protagonista lo suggeriva il meteo giapponese, con una pioggia davvero congeniale a Danilo. Così è stato, e nonostante una partenza a rallentatore Petrux ha sopravanzato in poche tornate il poleman Zarco, Marc Marquez e Jorge Lorenzo (come suo solito in testa nelle primissime fasi del Gran Premio e 6° alla fine). Da lì una prestazione strepitosa. Fin troppo – dichiarerà lui stesso al parco chiuso – se è vero che in un paio di giri in prima posizione aveva accumulato un vantaggio di oltre due secondi sugli inseguitori. Un ritmo insostenibile per le sue gomme – più morbide rispetto agli avversari – che ha costretto il ternano a gestire il ritmo nella seconda metà di gara. Nel frattempo, purtroppo, il suo vantaggio è stato rosicchiato da Marquez e Dovizioso, che negli ultimi 15 giri hanno passato (e distanziato) il ternano del team Pramac. La gioia per il 3° posto finale, comunque, non può essere cancellata: è il quarto podio stagionale per Danilo – nessuno tra i team privati ha fatto meglio quest’anno –, il doppio rispetto a Jorge Lorenzo (squadra ufficiale Ducati) che ormai lo precede in classifica di appena 5 lunghezze.
Un pensiero al primo successo in carriera, però, il nostro Petrux lo ha avuto davvero: «Ho sperato nella vittoria soprattutto quando ho visto che nei primi giri, senza spingere, avevo guadagnato due secondi sugli altri. Da lì mi sono messo a velocità di crociera per non rovinare gli pneumatici, ma alla fine ho faticato» ha analizzato dopo la bandiera a scacchi. Un pensiero è andato anche al “collega” ducatista (e amico) Dovizioso: «Nell’ultimo giro ho visto per un momento Marquez davanti e mi sono detto “peccato, Andrea non ce l’ha fatta”. E invece quando li ho rivisti era in testa: non so davvero come abbia fatto!».
Un tributo – quello di Danilo – più che dovuto ad un Dovizioso di nuovo in “versione campione”. Il suo successo (il 5° stagionale) ha qualcosa di incredibile: un tira e molla con Marquez, che dopo alcune “sportellate” sembrava veder prevalere lo spagnolo. All’ultima tornata invece l’italiano ha avuto la forza di riprendere il folletto (che ha quasi rischiato di cadere nel tentativo di seminarlo), superarlo e incrociare con lui le traiettorie nell’ultima esse. Risultato: Marquez che si butta all’interno nella curva finale e Dovizioso che lo lascia andare largo guadagnando il successo e 5 punti in più nel campionato del mondo. Una lotta da cui si sono autoescluse le Yamaha, in crisi nera con Rossi scivolato e Viñales 9° al traguardo. In crescita invece le Suzuki, con Iannone (finalmente) 4° e Rins alle sue spalle.
A tre gare dalla conclusione, però, il Mondiale si infiamma in testa, con Marquez che mantiene 11 punti di vantaggio su Dovizioso. Un duello infinito, in pista e nella classifica generale, con la prossima tappa lontana appena 7 giorni: il 22 Ottobre sulla pista australiana di Philip Island.
(Giulio Sacco)