In apertura di seduta dell’assemblea legislativa, la Presidente della Giunta regionale dell’Umbria, Donatella Tesei, ha illustrato la situazione economica umbra e fatto il punto sui conti della sanità, rispondendo a una richiesta di chiarimenti avanzata dalle opposizioni nella precedente seduta d’Aula.
La Tesi ha detto che la salute dell’economia umbra rimane condizionata dagli eventi che si sono susseguiti, prima la pandemia e poi la guerra, ma i dati dicono che nel 2019 la situazione economica dell’Umbria era fra le peggiori del Paese mentre dal 2020, grazie a una nuova politica economica, la Regione si è messa fra quelle che hanno resistito meglio rispetto alla media dei dati riscontrati sul territorio nazionale e nel 2021 è stata agganciata la ripresa insieme alle Regioni più sviluppate, con un più 6% del PIL. Diminuita di due punti percentuali anche la disoccupazione.
La Regione – ha sottolineato la Presidente – intende continuare a sostenere le imprese locali e a rafforzare la formazione con personale qualificato.
Ha poi ricordato alcuni dati economici: 4 miliardi di investimenti annunciati da Fs su strade e ferrovie, 1,6 miliardi del Pnrr intercettati dall’Umbria, 300 milioni da Ater per l’edilizia residenziale nei prossimi tre anni.
Sui dati relativi ai conti della sanità umbra, la Presidente ha sottolineato che fino al 2019 sussisteva un disequilibrio strutturale e nel 2020, con la pandemia, le cose si sono aggravate: tutte le Regioni italiane sono alle prese con uno sbilancio coperto solo parzialmente dal Governo, per cui si è dovuto far fronte con 8 milioni di euro dal Por Fesr, altrimenti non spesi, e 1,6 milioni dal Fondi di garanzia. Ma non c’è stata alcuna lettera di diffida dal Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) , nessuna procedura di rientro, infatti il bilancio 2021 è stato chiuso regolarmente. Per il 2022 si continuerà il processo di risanamento del disequilibrio strutturale ereditato dalle gestioni precedenti senza intaccare i servizi al cittadino, con un nuovo Piano sanitario, la riorganizzazione degli ospedali, la convenzione con l’Università e massimo impegno sulle liste d’attesa.
Per Fabio Paparelli portavoce delle opposizioni, la Presidente non ha detto nulla di nuovo, se non bugie e alibi per coprire tutto: non ci sono mai stati buchi nella sanità in passato, come certifica lo status di Regione benchmark acquisito dall’Umbria negli anni precedenti. Per coprire i buchi – secondo Paparelli – sono state utilizzate le premialità della Regione dovute proprio alla condizione benchmark, ma resta il problema delle assunzioni che non sono state fatte, di un Piano sanitario bocciato fin dal suo esordio da parti sociali e Università, delle liste di attesa che sono decuplicate e del piano di abbattimento delle stesse che non è stato portato avanti, tanto che se si deve fare un esame con urgenza si deve ricorrere al privato.
Servirebbe meno propaganda e più azione di governo – ha detto Paparelli – perché i cittadini hanno bisogno della sanità pubblica ma nella nostra regione è stata colta l’occasione fornita dal Covid per spostare la sanità da quella pubblica a quella privata.
E’ inoltre sbagliata l’impostazione generale attuata dall’Esecutivo per superare la crisi economica: il Pnrr non compenserà il dimezzamento del Pil regionale e sarebbe sbagliato pensare che possa coprire anche le ulteriori difficoltà indotte dalla guerra con il conseguente incremento dei costi dell’energia e dei prezzi delle materie prime.”