Il consigliere comunale Emanuele Fiorini di nuovo all’attacco dell’assessore Giovanna Scarcia, dopo il caso del procedimento avviato nei confronti di un agente della polizia municipale per un commento su Facebook. Questa volta Fiorini contesta all’assessore di essere stata a conoscenza e di aver avallato un’agevolazione ovverosia la riduzione del 50% delle multe a un privato e a una società.
DI EMANUELE FIORINI
Non è comprensibile l’operato dei Dirigenti del Comune di Terni e dell’Assessora Scarcia rispetto alla decisione di ridurre del 50% circa l’importo totale delle multe a carico di un privato e di una società.
Giuridicamente non è possibile ridurre l’introito derivante dalle multe, inoltre, così facendo, si è creato un precedente. Adesso tutti i cittadini potrebbero chiedere la riduzione del 50% sulle loro multe.
Anche da un punto di vista morale non è ammissibile agevolare qualcuno a discapito di altri cittadini che si sono visti notificare multe ed hanno pagato per intero il loro importo.
Un’amministrazione Comunale dovrebbe operare con imparzialità.
Come ha fatto la Dirigente, nonché Comandante della Polizia Locale Gioconda Sassi a mettere in atto tale operazione, essendo la stessa di recente vincitrice di concorso e dovendo essere, la fattibilità e conoscenza dell’istituto della transazione, l’A, B, C della sua formazione?
Inconcepibile è pure il comportamento del Dirigente responsabile del personale e dell’Assessora Scarcia con deleghe al personale e alla Polizia municipale, quest’ultima addirittura avvocato.
Determinate cose dovrebbero saperle e far sì che si evitino, perché il mancato introito per le casse comunali, potrebbe generare un danno erariale all’ente. L’assordante silenzio su questa vicenda fa pensare ad un loro possibile avallo all’operazione della Comandante Sassi.
Come noto la transazione è valida solo se ha ad oggetto diritti disponibili e cioè, secondo la prevalente dottrina e giurisprudenza, quando le parti hanno il potere di estinguere il diritto in forma negoziale.
In merito all’ammissibilità della transazione in ordine a multe vi sono dei pronunciamenti sia della Corte Suprema di Cassazione, sia della Corte dei Conti.
Al riguardo si ricorda come il requisito essenziale dell’accordo transattivo sia la patrimonialità del rapporto giuridico e affinché una transazione sia validamente conclusa è necessario, da un lato, che essa abbia ad oggetto una res dubia e cioè che cada su un rapporto giuridico avente, almeno nella opinione delle parti, carattere di incertezza e dall’altro che, nell’intento di far cessare la situazione di dubbio venutosi a creare fra loro, i contraenti si facciano delle reciproche concessioni (Corte Suprema di Cassazione, Sez. II, sentenza n. 11117 del 6 ottobre 1999).
Il potere punitivo dell’amministrazione e le misure afflittive che ne sono l’espressione appartengono all’ambito delle potestà e dei diritti indisponibili, in merito ai quali è escluso che possano concludersi accordi transattivi con la parte privata destinataria di interventi sanzionatori (Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia, 1116/2009/PAR e 108/2018 PAR).
Per quanto accaduto ho deciso di inviare tutta la documentazione alla Procura contabile, perché tale condotta oltre a generare un possibile danno erariale all’ente, non è rispettosa di quanti hanno pagato e pagano le multe per intero, oltre a non essere espressione di un operato dell’Amministrazione ispirato ad imparzialità.
Laddove la Corte dei Conti si esprimesse favorevolmente sull’operato dei Dirigenti tutti i cittadini che negli ultimi 5 anni si sono visti notificare multe potrebbero richiedere il rimborso del 50%.
Come mai il Dirigente al personale e l’Assessora Scarcia non hanno fermato l’operato della Dirigente Sassi? L’unica cosa di cui sono certo è che non possono dire di non sapere.