La corte d’ appello di Perugia ha confermato la condanna a dieci anni ed otto mesi di reclusione nei confronti dell’albanese Marjel Mjeshtri, di 20 anni, accusato dell’omicidio volontario del connazionale e coetaneo Oltjan Nela, ucciso a coltellate nella notte tra il 7 e l’ 8 dicembre 2015, durante una lite all’ esterno di una discoteca di Terni. La sentenza di primo grado era stata emessa nell’ottobre scorso, con rito abbreviato, dal gup di Terni Simona Tordelli. Il legale di Mjeshtri, l’avvocato Massimo Proietti , questa mattina, aveva chiesto il riconoscimento della legittima difesa e in subordine quello dell’eccesso colposo o dell’omicidio preterintenzionale.
La corte ha anche confermato, nei confronti dell’albanese, la misura cautelare in carcere e le provvisionali già stabilite in primo grado a favore delle parti civili, i familiari della vittima. 100 mila euro per i genitori e 50 mila euro per i 2 fratelli di Oltjan.
L’avvocato Proietti ha annunciato il ricorso in Cassazione non appena verranno depositate le motivazioni, entro 90 giorni.
La difesa della famiglia Nela, rappresentata dall’avvocato Francesco Mattiangeli, ha fatto sapere che chiederà di poter accedere al fondo delle vittime di reati violenti (come la famiglia di David Raggi) , in quanto l’autore dell’omicidio è nulla tenente. “La famiglia è comunque soddisfatta – ha affermato Mattiangeli – poiché al Mjeshtri non è stato concesso alcun sconto di pena.