Oggi, durante la riunione convocata dall’Assessore allo Sviluppo Economico della regione Umbria Michele Fioroni, per aggiornare le sigle sindacali sulla situazione del polo chimico di Terni, è stato comunicato dal liquidatore della società Treofan Italia, Filippo Varazzi, il raggiungimento di un accordo sulla cessione degli asset di Treofan al gruppo HGM, che prevede di avviare le attività industriali nel corso del 2023, con una prospettiva occupazionale a regime di circa 100 addetti.
Presenti alla riunione, oltre all’Assessore allo Sviluppo Economico e al Sindaco di Terni, Leonardo Latini , Fabrizio Framarini e Simone Sassone di Femca Cisl, Doriana Gramaccioni di UILTEC Umbria, Stefano Ribelli e Alessandro Roscini di FILCTEM-CGIL, Diego Mattioli di UGL Chimici e Riccardo Morelli e Simone Cascioli, rispettivamente Presidente di Confindustria Terni e Direttore generale di Confindustria Umbria.
Oltre all’importante aggiornamento sulla vicenda Treofan, l’assessore ha dettagliato le varie attività in corso relativamente all’efficientamento e al rilancio delle infrastrutture del polo chimico di Terni, con un orientamento alla specializzazione del sito su chimica verde e bioeconomia circolare.
In particolare, è stata data evidenza del percorso intrapreso con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per strutturare un partenariato pubblico-privato, che permetta all’amministrazione regionale di partecipare alla gestione delle infrastrutture del sito, facilitando anche la sua diretta partecipazione agli interventi di efficientamento dello stesso.
È stato inoltre ricordato che nel percorso di sviluppo del sito, particolarmente importante è la creazione di uno spoke di ricerca sui biomateriali, realizzato dall’Università di Perugia in stretta collaborazione con la Regione Umbria, che rappresenta il primo tassello verso la creazione di un centro di eccellenza in grado di attrarre nuova imprenditorialità e divenire un punto di riferimento a livello nazionale e che è già oggetto di finanziamento del PNRR nel quadro relativo agli investimenti per gli ecosistemi d’innovazione.