A 6 anni dal disastroso terremoto del 24 agosto 2016 Amatrice prova a risorgere.
Questa mattina il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini ha visitato i cantieri aperti e la zona rossa della città.
“Amatrice sei anni dopo ha finalmente un’ idea, un progetto per essere ricostruita – ha detto il commissario Legnini – sono ad oggi aperti 485 cantieri, una quarantina nel centro storico e alcuni condomini sono stati riconsegnati, questo è l’ anno vero della ricostruzione, una fiducia suffragata da elementi concreti e dagli esiti del lavoro che è stato portato avanti da un anno a questa parte”.
Sulla completa rinascita di Amatrice il commissario ha detto: “Dipende dal ritmo di presentazione dei progetti, Posso auspicare 3-4 o 5 anni per la consegna dei progetti? Adesso la palla passa davvero nelle mani delle imprese e dei progettisti”.
Ricostruzione che ha incontrato difficoltà enormi, non nasconde Legnini: “È stata una corsa ad ostacoli negli ultimi due anni, il Covid, l’aumento dei prezzi, il caro energia con la guerra in Ucraina, insomma ne abbiamo visti di tutti i colori. Ogni volta abbiamo cercato di superare, anche se con fatica, tutte le difficoltà, adesso spero che tutto possa procedere spedito”.
Tra gli altri, questa mattina ad Amatrice, era presente anche l’architetto Stefano Boeri. “”Amatrice – ha detto Boeri – dovrà tornare ad essere quello che era e cioè un piccolo centro di grandissima qualità.
Boeri sta ricostruendo l’orfanotrofio don Minozzi, un progetto che consegnerà al territorio un complesso articolato.
“Il Don Minozzi sarà una delle grandi componenti della rinascita di Amatrice e sarà ricostruito anche con le sue macerie e questo è un processo interessante, sia in termini di economia circolare sia per una specifica valenza simbolica. Il cantiere comincia a funzionare come un laboratorio a cielo aperto, le macerie vengono per quanto possibile riutilizzate per la costruzione delle superfici carrabili e calpestabili. Grazie al suo formidabile valore sociale e rigenerativo di un’economia e di un percorso formativo, la Casa Futuro – così è stato rinominato l’antico don Minozzi – potrà essere assunta come modello di ripartenza anche per l’intero Paese”.
Il 24 agosto del 2016 , in piena notte, alle ore 3,36, una scossa di terremoto di 6 gradi Richter devastò Amatrice e alcuni comuni limitrofi al confine fra Umbria e Lazio provocando 303 morti e 388 feriti.