Giorno del Ricordo a Narni: questa mattina alcuni conoscenti hanno reso omaggio alla memoria di Geppino Micheletti, uno dei profughi della Venezia Giulia e dell’Istria, che in questi giorni vengono appunto ricordati insieme alle vittime delle foibe. A portare sulla lapide, messa nei giardini sotto l’Ospedale, una rosa bianca unitamente ad una gardenia, ci hanno pensato i fratelli Di Loreto, Claudio e Umberto, la cui famiglia era molto amica di quella di Micheletti. A loro si è anche associato Carlo Capotosti, che voleva, anch’egli, esprimere il cordoglio e la memoria ad un narnese che aveva segnato un’epoca.
Geppino Micheletti è stato l’animatore dell’Ospedale civile di Narni sino ai primi anni Sessanta e l’ha portato alla modernità con abnegazione e capacità. Geppino era nato a Trieste ed era un primario dell’Ospedale di Pola quando un attentato dei comunisti Jugoslavi lo privò dei suoi due figli: nonostante sapesse della tragica morte, egli continuò ad operare incessantemente per cercare di salvare quante più persone possibili, un comportamento che gli valse anche la medaglia d’argento al valor civile ed una lapide, a imperitura memoria, nel cimitero di Trieste. Soltanto le casualità della vita l’avevano portato a Narni, dove aveva trovato una sua seconda casa. E in questo giorno che accomuna le tante vite di coloro che ebbero la sfortuna di abitare nella Venezia Giulia e nell’Istria, non poteva mancare un ricordo diretto a Geppino Micheletti, istriano, ma narnese onorario.