Non si può certo dire che il vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, mons. Francesco Antonio Soddu, non sia al passo con i tempi e pienamente calato nella realtà della città. Lo dimostra con la sua missione pastorale, con la vicinanza agli ultimi, a coloro che hanno davanti un futuro precario per la mancanza di lavoro o che rischiano di perderlo il lavoro e anche con piccoli gesti, però significativi. Questa mattina, ad esempio, nella basilica di San Valentino, ha voluto incontrare e salutare gli studenti del Liceo Artistico Orneore Metelli di Terni che hanno realizzato la vetrata , insieme al mastro vetraio Pierluigi Penzo, donata dal Lions Club San Valentino e inaugurata e benedetta proprio questa mattina.
La vetrata, la nona donata dal Lions , raffigura “La guarigione dalla cecità della figlia del patrizio dopo la conversione ed il battesimo, santa Lucilla” ed è collocata nella cappella di sinistra a fianco dell’altare maggiore della basilica, dedicata a Santa Teresa d’Avila. Il vescovo ha fatto foto e video insieme agli studenti e a tutti loro ha dato il cinque, come usano fare i giovanissimi, e li ha salutati con un amichevolissimo, ciao. Usando un termine molto giovanile si potrebbe affermare che il vescovo Soddu è un vescovo smart.
Nel video anche le dichiarazioni del presidente del Lions Club San Valentino, Giuseppe Fatati e del sindaco di Terni, Leonardo Latini.
Nella sua omelia Mons. Soddu, tra l’altro, ha detto: “chiediamo al Signore Gesù che per intercessione del nostro amato san Valentino, i nostri rapporti interpersonali, la conoscenza reciproca che cerchiamo di tessere quotidianamente siano improntate alla edificazione di veri percorsi di rispetto e di amore. La città di Terni possa avere scritto nel cuore di ciascuno dei suoi abitanti, ossia nella propria condotta di vita, “città dell’amore”, ossia di ciò che san Paolo delinea con il termine specifico proprio dell’amore/Carità, che richiama e si identifica con la realtà sublime di Dio. Questa non può essere vinta da niente e da nessuno e pertanto non può che essere sia il fondamento come anche la forza propulsiva per un futuro pieno di speranza”. Fuori da quanto scritto il vescovo ha detto: “ogni tanto mi verrebbe voglia di allargare il discorso ma, voi mi capite, che devo attenermi a quanto preparato, altrimenti staremmo qui due ore. Quindi non lo faccio”. Facendo uno stretto riferimento all’attualità il vescovo ha detto: “L’amore vince il timore. Che cosa porta un genitore , un famigliare a inoltrarsi dentro le macerie del terremoto o tra le bombe della guerra per salvare la vita del figlio o della moglie o della mamma che ha , che cosa lo spinge , soltanto l’amore, l’amore vince il timore”.