“Ancora una volta un centro destra unito nel nome di un candidato sindaco che ha già dimostrato di saper ben governare, Orlando Masselli, per continuare in sintonia con il governo regionale e con il nazionale, finalmente una filiera di governo che ha una stessa visione per quel che riguarda il sistema produttivo italiano e Terni è un grande polo produttivo, un grande polo industriale che può rappresentare soprattutto , in vita della riconversione green dello stabilimento siderurgico e del recupero del polo chimico, un grande esempio, un grande modello per l’intero paese di quello che si può fare”.
Lo ha detto il ministro delle imprese del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo nel pomeriggio alla inaugurazione del comitato elettorale di orlando masselli, il candidato sindaco del centrodestra a Terni.
“Siamo impegnati – ha assicurato il ministro – sia sul contratto di programma del polo siderurgico, per cui stiamo monitorando le risorse che possiamo mettere in campo e io , a breve, incontrerò l’azienda e i sindacati, sia nel recupero del polo chimico e ho insediato al ministero un tavolo della chimica perché per la prima volta si deve sviluppare in maniera compiuta una politica industriale per la filiera della chimica italiana. Crediamo che ancora oggi chimica e siderurgia siano fondamentali per la riconversione industriale dell’Europa”.
In precedenza il ministro aveva incontrato gli industriali ternani.
“Gli imprenditori – si legge in una nota di Confindustria – hanno sottoposto al Ministro un dossier incentrato su alcuni dei temi che hanno una particolare rilevanza per il tessuto produttivo umbro a partire dalla sempre crescente difficoltà di accesso al credito di imposta per ricerca e innovazione fino alla richiesta di una maggiore dotazione finanziaria per l’area di Crisi complessa Terni-Narni, anche alla luce dei numerosi piani di sviluppo industriale presenti nella zona. È stato inoltre sottoposto alla valutazione del Ministro per un eventuale supporto economico, il progetto per il rilancio del Polo chimico, e in particolare dell’area ex Basell, attraverso la creazione di un nuovo sito produttivo decarbonizzato e specializzato nella bio-economia e nell’economia circolare e per il quale è stato chiesto.
Altro tema a cui l’Umbria è molto sensibile è quello della transizione dell’automotive. Nella regione sono 145 le imprese manifatturiere che fanno parte della filiera assorbendo circa 7000 addetti, con un fatturato di 2 miliardi di euro. Gli imprenditori hanno chiesto al Ministro di continuare a sostenere con forza in sede europea il concetto di neutralità tecnologica in virtù del quale sono rientrati, su pressione tedesca, i carburanti sintetici. È necessario operare – ha sottolineato Giammarco Urbani, vice presidente di Confindustria Umbria – affinché possano essere ricompresi anche i biocarburanti, per i quali l’Umbria possiede competenze e asset nelle biomasse e, parallelamente, per sostenere con risorse adeguate le imprese coinvolte nell’enorme sforzo di riconversione industriale”.
Tra le questioni portate all’attenzione del Ministro anche lo studio strategico “Umbria 2032” che Confindustria Umbria ha affidato a The European House Ambrosetti per contribuire al rilancio del territorio attraverso l’analisi del posizionamento strategico della manifattura e dell’industria regionale e l’identificazione di un modello economico e di sviluppo capace di valorizzare e sfruttare le opportunità derivanti dal PNRR. Lo studio sarà presentato a Perugia e a Terni nel mese di giugno.