Il gonfalone del Comune di Terni con una delegazione ha partecipato questa mattina a Bologna alla commemorazione della strage alla stazione che avvenne il 2 agosto 1980 nella quale, tra gli altri, perse la vita anche lo studente ternano Sergio Secci.
La delegazione era guidata dal vicepresidente del consiglio comunale Raffaello Federighi.
“Terni come Bologna – ha detto Federighi – non dimentica una delle pagine più buie della storia italiana nella quale perse la vita anche un giovane e brillante ternano. Il pensiero di tutto il consiglio comunale di Terni e dell’intera Amministrazione va alle 85 vittime e al nostro giovane concittadino davvero troppo presto strappato alla vita, alla sua famiglia, alla nostra città e agli studi”.
Anche la regione Umbria era presente con Michele Bettarelli , vice presidente dell’assemblea legisaltiva: “A distanza di 43 anni l’Umbria non dimentica le 85 vittime della strage alla stazione di Bologna, e, in particolare, il giovane ternano Sergio Secci. Per onorare al meglio la loro memoria – ha affermato Bettarelli – occorre continuare a chiedere che sia fatta piena luce su quel vile e sanguinario attentato. L’attività giudiziaria ne ha svelato la natura eversiva e neofascista, tesa a sovvertire l’ordine democratico del nostro Paese. Oggi è giusto proseguire in quella direzione e disvelare anche le verità politiche e di contesto, i mandanti e l’intreccio perverso tra terrorismo, eversione nera e pezzi di servizi deviati dello Stato. Settori che in passato, anche in altre occasioni, si sono mossi per seminare terrore e paura, sollecitare pulsioni autoritarie, impedire il cambiamento democratico. Come ha ribadito il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini in una nota: ‘La democrazia deve avere radici nella verità, nel rispetto della persona e della convivenza civile, valori che i mandanti e gli autori della strage puntavano a sovvertire”.