Nel linguaggio scientifico il colore nero si definisce come la sensazione visiva prodotta da un corpo che assorbe integralmente tutta la luce che lo investe. In usi figurati si dice nero in riferimento a ciò che è doloroso, carico d’angoscia, ma questo non è certo il caso di Massimo Federici.
Le sue opere – esposte nel laboratorio polifunzionale della biblioteca comunale di Terni a cura di Madè Eventi – si muovono lungo traiettorie estetiche non scontate e a tratti perturbanti, realizzate con un sapiente gioco di contrasti pittorici.
“Dark”, questo il titolo della mostra, offre uno spazio altro, misterioso, denso di inedite suggestioni. Le composizioni sono strutturalmente influenzate dall’espressionismo astratto e definite con una linea finemente cesellata dalla vibrante intensità emotiva.
Profili di luce accarezzano le superfici e paiono squarciare le tenebre originando visioni ed evocazioni, poetici e seducenti scenari.
“Le sue tele sono generate da un continuo scontro tra forze positive e negative, istinto e razionalità – scrive la critica e storica d’arte Isabella Cruciani – che si rincorrono incessantemente alla ricerca di un punto di equilibrio. Con il fare di un alchimista Massimo Federici mescola la materia per dar forma a una serie di microcosmi rappresentativi delle possibili forme dell’universo. Nelle sue tele luce e ombra, lucido e opaco, vitalità e stasi, materia e pigmento, si sommano per dare vita a immagini capaci di aprire infiniti dialoghi dagli infiniti sensi perché il discorso non segue una linearità ma si alimenta delle reazioni emotive dei singoli fruitori. Le sue opere si presentano come una serie di nuovi filtri segreti che moltiplicano e dislocano i sensi. Opere e allestimenti si prestano al fruitore come ganci emozionali che consentono a ognuno un viaggio nell’inconscio al fine di connettersi con il proprio sentire”.
“Dark” la mostra personale di Massimo Federici è visitabile fino al 22 ottobre dalle ore 17 alle 20, sabato e domenica anche dalle ore 10.30 alle 13.