Andiamo a trovare Lorenzo in un giorno “speciale”. E’ stato appena licenziato. Un sorpresa anche per lui che non immaginava che quella convocazione in ufficio preludesse al licenziamento. “Appena arrivato sul posto di lavoro – ci racconta – mi dicono prima di passare in ufficio e lì mi consegnano il foglio del licenziamento”. Dall’oggi all’oggi, a casa. “Il mancato preavviso me lo pagano”, precisa Lorenzo.
Ci sarebbe da disperarsi, lui che ha 38 anni, moglie e un figlio piccolo, Brando che ha appena 18 mesi. In realtà ci ride su. E lo può fare perché, con un po’ di anticipo, si è creato un piano B da utilizzare nel momento di necessità. Che è arrivato all’improvviso la mattina del 31 ottobre.
Lorenzo ora lava le auto a domicilio. E’ dall’inizio dell’estate che lo fa, dal mese di giugno, nel tempo libero. Ha aperto una partita Iva e ci ha provato. “Sono soddisfatto – ci dice – ci sono feedback positivi, sembra riscuotere approvazioni, è comodo per il cliente”.
L’idea di fare questa cosa gli è venuta quando ha scoperto che “in grandi città come Roma e Milano c’era chi lo faceva e ho pensato che potesse funzionare anche qui”.
La particolarità è che nel pulire l’auto non utilizza l’acqua ma solo prodotti specifici.
E così il piano B è diventato il piano A. E non è escluso che Lorenzo da dipendente possa trasformarsi in piccolo imprenditore. Se le cose dovessero andare meglio potrebbe aver bisogno di collaboratori e, dunque, creare lui nuovi posti di lavoro. Infatti, “come hai visto – ci dice – il lavaggio senza utilizzare l’acqua, è impegnativo, lavorarci in due sarebbe vantaggio”.
L’azienda si chiama Lollo wash out.
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