Alessandro Capati e Francesco Fioretti, rispettivamente project manager e presidente di Hydra museo della Cascata delle Marmore, hanno stretto una collaborazione con il Living Waters Museum indiano, fondato e coordinato da Sara Ahmed, che è anche vicepresidente del Global Network of Water Museums sotto l’egida Unesco.
L’obiettivo è annullare una distanza di cinquemila miglia in nome della sostenibilità ambientale e della tutela di quel nuovo oro che è l’acqua.
L’accordo (Memorandum of Understanding) prevede scambio di materiale e competenze, utilizzabili soprattutto per la costituzione del prossimo Ecomuseo della bassa Valnerina e le attività didattiche del museo; la coorganizzazione del Forum delle acque 2024, che avrà un focus sulla cultura e sull’arte contemporanea indiana; una collaborazione su progetti di idro-diplomazia tra le due nazioni, Italia ed India, la partecipazione del Lwm alla costituenda Fondazione Hydra, dando al nuovo soggetto giuridico un’ispirazione ed un’esperienza di rilevanza internazionale.
“Gli obiettivi principali di questa collaborazione sono, in primis, quello di espandere le rispettive attività – Hydra è principalmente un museo indoor, mentre lwm è esclusivamente outdoor con progetti di recupero culturale e tradizionale delle attività intorno all’acqua – ha detto il presidente di Hydra Francesco Fioretti – altro scopo fondamentale è quello di pianificare il prossimo Forum delle Acque che si terrà probabilmente a settembre 2024 a Villalago, con l’obiettivo di firmare un accordo di cooperazione di lunga durata per i musei dell’acqua aderenti alla rete mondiale dell’Unesco. Lo scopo futuro è invece quello di realizzazione un’esposizione semi-permanente a Goa del museo Hydra per finalità di attrazione turistica in Italia”.
Durante l’incontro in India, il presidente e il project manager del museo umbro, insieme alla fondatrice del museo indiano, hanno visitato il patrimonio materiale e immateriale della relazione umana con l’acqua nel territorio della regione di Goa: in particolare è stata approfondita la conoscenza delle Khazans, un complesso sistema di perimetrazione e controllo dei corsi d’acqua, che sfrutta la stagionalità dei monsoni e la forza delle maree, e che ha origine più di 3500 anni fa (e che ancora oggi permette alle comunità locali di utilizzare le terre per l’agricoltura e le acque per la pesca, in armonia con il contesto naturale).
Ci sono stati poi preziosi scambi di conoscenze ed esperienze con il team del Lwmrappresentato da Melanie Costa Pereira artista locale che lavora con acquerelli naturali, Wency Mendes visual artist esperto in processi partecipati, Ryan Bhengra curatore artistico del Museum of Goa, Manisha Rodrigues architetta con un corso di progettazione sul fiume Ourèm e Rhea Judith Souza architetta e biologa.
“Abbiano stretto una collaborazione tra Hydra e Living Waters museum, ha affermato Alessandro capati project manager di Hydra, che permette di scambiare competenze ed esperienze per poter fare grandi cose insieme. Siamo contenti, in quanto stiamo dando respiro internazionale alle nostre attività. La fondazione che era partita a livello locale, ora ha invece ottenuto riconoscimenti mondiali. Il nostro interesse è verso il contesto internazionale – conclude – utilizzando il filone dell’idro-diplomazia”.