L’attrice e regista Kasia Smutniak è stata a Terni ieri e oggi ospite del Terni Film Festival dove ha presentato il suo docu-film “MUR”.
Un viaggio nella sua terra, la Polonia, dove è stato costruito il “muro più grande e più costoso d’Europa” per fermare i migranti in una zona di confine fra la Polonia e la Bielorussia.
“Un muro passato inosservato – aggiunge la Smutniak – perché la costruzione di questa enorme opera è coincisa con l’inizio della guerra in Ucraina e così il muro è stato finito.” Un muro che lei pensava di non vedere più costruire in Europa. “Sono nata – sottolinea – 10 anni prima della caduta del muro di Berlino e di fatto quel muro non l’ho mai visto e quando ho saputo della costruzione di questo muro in Polonia ho voluto vederlo con i miei occhi.”
I dati sull’immigrazione in Polonia ha poi detto l’attrice “non giustificano la realizzazione di questa opera gigante.”
“Il muro è finito, non ha fermato nessuno, le persone continuano a passare da lì e stiamo vivendo il più grande fallimento dei muri e delle divisioni, come l’escalation che ha preso la situazione in Israele e Palestina.” Ci dice mentre un taxi la sta aspettando e ci deve salutare.