Personale del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Terni ha denunciato l’amministratore di un’azienda di servizi operante nel settore dell’ascensoristica e a vario titolo nove persone per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsita’ ideologica commessa dal privato in atto pubblico, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Le denunce sono arrivate al termine di una verifica fiscale, cominciata l’anno scorso sull’azienda in questione, verifica conclusasi con la constatazione di violazioni fiscali per oltre 70 milioni di euro.
Secondo le fiamme gialle, l’amministratore unico, in concorso con altri imprenditori, è riuscito a farsi finanziare, in relazione a specifici bandi emanati dal ministero dello Sviluppo economico e dalle Regioni Umbria e Sardegna, 12 progetti di sviluppo in materia di ricerca ed innovazione tecnologica. Questo – stando agli accertamenti della Gdf – presentando agli enti erogatori documentazione ideologicamente e materialmente falsa, nonche’ tramite l’interposizione fittizia di societa’ di comodo. Ma i costi effettivi di realizzazione dei progetti si sono rivelati di gran lunga inferiori agli oltre cinque milioni di euro di fondi pubblici ricevuti.
Su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Terni Marco Stramaglia, che ha coordinato le indagini, il gip del tribunale ha disposto il sequestro preventivo di beni per un importo di oltre cinque milioni di euro: all’amministratore della societa’ sono stati sequestrati numerosi conti correnti bancari, una villa, un appartamento di oltre ed un locale commerciale.