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E’ stato un grande successo questo Cantamaggio 2017. L’edizione 121 (a differenza di quella dello scorso anno) è stata fortunata con le condizioni meteo e questo ha permesso a molte migliaia di ternani di scendere per le strade e godersi lo spettacolo dei 6 carri allegorici e dei 4 mini carri.
Domenica pomeriggio, in piazza Ridolfi, sotto le finestre di Palazzo Spada, dove con ansia si attendevano i risultati delle analisi della ASL sull’acqua di Borgo Rivo, il verdetto con i vincitori. Sì, al plurale, perché la novità di quest’anno è che le classifiche erano due: quella popolare e quella tecnica.
Il giudizio popolare ha premiato il carro del gruppo giovani maggiaioli di Arrone: “Na scampanata pe’ la pace”
“Hanno votato circa 800 persone – afferma Omero Ferranti, presidente dell’Ente Cantamaggio – e chi ha votato ha lasciato un contributo. Lo riteniamo un grande successo considerato che era la prima volta che facevamo votare le persone. Nel giudizio popolare ha vinto largamente il Carro di Arrone”.
Nell’altra classifica, quella stilata dalla giuria, invece, a prevalere è stato il Carro del gruppo Polymer-Sabbione-Pallotta, “L’amore de maggiu – sotto la cerqua formicara”
“Tutti i Carri – ha sottolineato Ferranti – sono stati di discreta qualità. Abbiamo graduato i Carri in modo da lanciare nuovi giovani maggiaioli perché abbiamo bisogno di un ricambio generazionale. ”
“Stiamo lavorando su due progetti – annuncia il Presidente dell’Ente Cantamaggio – il primo riguarda una collaborazione con Umbria Jazz che ci permetterebbe di varcare il confine locale e, soprattutto l’altro, è un progetto europeo. La festa del Cantamaggio è la festa della rigenerazione della natura, la festa della Primavera; queste feste si fanno in tutta Europa e hanno una origine comune che viene dall’antichità. Si svolgono in Scozia, in Bretagna, in Austria e in altre zone e noi stiamo cercando dei punti di contatto che ci permettano di fare uno scambio di tipo culturale con queste altre feste. Ciò ci consentirebbe di veicolare ancora di più l’immagine del Cantamaggio anche oltre i confini nazionali.”
Ferranti, poi, ha respinto al mittente le critiche sull’addobbo delle rotonde. “Tutta colpa di facebook, della sua immediatezza, noi avevamo un progetto che si doveva completare nell’arco di un po’ di tempo e invece sono partite subito la critiche (dopo avere visto maiali e asini , n.d.r.) ma la critica è giusta quando è propositiva”.
Ma Ferranti, anche per evitare di esporre questi pezzi non proprio gloriosi delle edizioni precedenti del Cantamaggio, chiede la realizzazione di un museo del Cantamaggio dove poter conservare e preservare i pezzi migliori dei Carri con i quali poter addobbare la città.
“Comunque secondo me – conclude Ferranti -abbiamo fatto una bella cosa e poi abbiamo fatto parlare del Cantamaggio”.