Perde un consigliere comunale il gruppo di maggioranza, Alternativa Popolare, che scende così da 20 a 19.
A lasciare il gruppo è stato Danilo Primieri. Primieri si era candidato con la Lista Civica “Con Bandecchi per Terni”, ottenendo 139 preferenze.
Poche settimane fa aveva lasciato il coordinatore provinciale di Alternativa Popolare Lorenzo Filippetti.
Terni, Alternativa Popolare. Si è dimesso il coordinatore provinciale Lorenzo FIlippetti
Filippetti è stato poi sostituito nell’incarico dal vice presidente del consiglio comunale, Raffaello Federighi.
Primieri è passato al gruppo misto.
“Il passaggio dal gruppo di Alternativa popolare al misto, del consigliere Primieri che riteniamo persona rispettabile, non ci lascia meravigliati – commenta in una nota il capogruppo Pd a palazzo Spada Francesco Filipponi – Da tempo avevamo colto dei segnali di sofferenza, ancor prima delle dimissioni del Sindaco Bandecchi poi ritirate. A distanza soltanto di qualche giorno dal ritiro delle dimissioni dello stesso Sindaco, questa uscita dalla maggioranza segna una nuova tensione nei lavori del consiglio comunale, sempre più balcanizzato dai problemi interni del partito di maggioranza. Ci auguriamo per il bene della città che questo brutto teatro finisca presto”.
“Alternativa Popolare continua a perdere i pezzi. Dopo l’assessore Nichinonni, il coordinatore provinciale Filippetti e il candidato sindaco di Acquasparta Leonelli, la compagine di Bandecchi perde anche il consigliere comunale Primieri che passa al gruppo misto.
Una vera e propria diaspora che sottolinea tutti i limiti di una proposta politico-amministrativa basata sull’improvvisazione – commenta Devid Maggiora coordinatore della Lega di Terni – È un segno evidente di una spaccatura profonda causata dall’atteggiamento arrogante di sindaco e vicesindaco che pensano di fare i padri e i padroni.
Ma non tutti sono fatti per abbassare la testa e obbedire silenziosamente agli ordini di scuderia. L’uscita dal gruppo del consigliere Primieri è un gesto che riteniamo degno di nota, da parte di chi non accetta di sottostare a tutto questo”.