“La squadra ha fatto quello che doveva fare in una partita in cui non ci ricordiamo parate di Vannucchi, nel primo tempo abbiamo avuto 3/4 situazioni da gol e dopo aver sbloccato la partita la squadra è stata leggerina, ha preso un gol da polli. È un peccato, ci lecchiamo le ferite”.
Il commento a caldo di Ignazio Abate dopo il deludente pareggio della Ternana con il Rimini.
L’allenatore della Ternana si è infervorato quando ha sottolineato che “ci vuole umiltà”, che ci vuole “la bava alla bocca” per lottare su ogni pallone, che “le palle del cazzo, quelle dei 5/10 metri vanno gestite” che “non bisogna essere approssimativi , e – riferendosi al gol preso – “quando la palla deve andare a 70 metri in tribuna , deve andare a 70 metri”. Tra le righe è emersa una critica a un gruppo che si specchia in se stesso, che si crede superiore agli altri. “I campionati – ha detto – non si vincono con i nomi, bisogna correre più degli altri, quando pareggi l’agonismo possono uscire le qualità che la squadra ha però bisogna alzare il livello di tutta la rosa, i giovani devono crescere come gli anzianotti, credo nel gruppo non nei nomi, dei quali non me ne frega niente”.
“Partite come quelle di oggi – ha aggiunto Abate – una volta sbloccate vanno portate a casa, senza se e senza ma, vanno tirati fuori gli artigli perché i punti sono pesanti e non possiamo lasciarli per strada”.