Anche quest’anno nessun cavaliere al merito della Repubblica Italiana residente a Narni. Era accaduto pure per la nomina dei cavalieri del Lavoro, solo qualche mese fa: quando si tratta di avviare le nomine, evidentemente al Prefetto salta la penna e si rivolge magari, se proprio non ne può fare a meno, anche a chi abita a Rieti. Due neo cavalieri risiedono ad Amelia, un altro ad Orvieto, pure a Calvi dell’Umbria, qualche altro ancora a Terni. I narnesi? Niente, nemmeno l’ombra! Chissà perché: eppure c’è in carica una amministrazione politicamente corretta, questo sindaco ed il precedente, al di là della capacità, erano e sono simpatici, pure giocatori di calcio, nella loro gioventù ma evidentemente non basta, evidentemente non hanno peso. Ci vogliono raccomandazioni? Quelli di Amelia ed Orvieto sembrano un po’ favoriti. Ma forse sono solo illazioni. Può anche significare che i Narnesi non lavorano per il bene della Repubblica. Ci sono nomi noti in prefettura, come Simonetta Mignozzetti, che ha espresso negli anni grandi capacità organizzative sul territorio e che si meritava tutta la nomina. Insomma sui nomi niente da dire. E’ solo che si, in maniera singolare, vengono saltati i narnesi.
L’ultima infornata di cavalieri al merito della Repubblica che aveva interessato i residenti di Narni avvenne decenni fa: lì ben quattro narnesi ebbero il collare e la medaglia, Gianfranco Mancini, Lorenzo Ricci, Luigi Lupi ed un altro di cui non se ne ricorda il nome. C’erano anche quella volta le elezioni ed il consigliere regionale socialista Fatale aveva in mano un pacco di pergamene di nomina, sulle quali si doveva solo aggiungere il nome. Accontentò quattro socialisti, ovviamente. Da allora, ma forse proprio per pagare questo peccato originale, i narnesi sono stati quasi messi da parte. Non è lo scopo della vita dei cittadini quello di diventare Cavalieri della Repubblica, però un riconoscimento non guasta mai, anche per la città. Ora si aspetta la prossima infornata