Di Chiara Furiani
Quando si dice le affinità elettive.
Per la fortuna degli appassionati di musica, a volte i talenti si incontrano, mettono insieme le forze e producono deliziosi frutti.
Prendi da un lato uno tra i più eccentrici e suggestivi performer – definirlo solo cantante sarebbe oltraggioso – sulla piazza internazionale, dall’altro uno dei maggiori artefici della scena “alternativa” italiana.
Blixa Bargeld, frontman della storica band tedesca Einstürzende Neubauten, paladina del rock d’avanguardia, ha incontrato una decina d’anni fa il nostro Teho Teardo, musicista e compositore di rango, e ne è nato un interessantissimo connubio, che ha condotto alla produzione di tre album e di altrettanti tour.
Ieri sera a Perugia l’appuntamento imperdibile con questa strana coppia, che ha sfoderato i brani prodotti insieme fin qui e in particolare quelli dell’ultimo album, “Christian e Mauro”.
La carismatica presenza vocale – e non solo – di Bargeld non si discute, e peraltro, nonostante gli anni, non sembra accusare alcun cedimento, tutt’altro.
Semmai la voce di Blixa sembra ancor più ricca di sfumature rispetto al passato e il contesto “cameristico” proposto con Teardo sembra dargli persino più possibilità d’espressione.
Qua e là sorprendono piacevolmente virtuosistici vocalizzi che dall’alfiere della industrial music non ci si aspetterebbe.
Teardo, che conosciamo in primis come violoncellista, si propone in questa situazione alla chitarra e ai live electronics, perché a dar man forte ai due principali protagonisti ci sono un sopraffino quintetto d’archi e un clarinetto basso.
Un’oretta e mezza di puro godimento, con brani non solo musicalmente intriganti, magistralmente accompagnati, ma impreziositi dal timbro e dallo stile unici di Blixa e anche dal suo proverbiale sense of humour – qualità non esattamente tipica dei teutonici – che gioca in continuazione con nonsense, doppi sensi e diversi idiomi – tedesco, inglese, italiano.
Solo Blixa può permettersi di costruire l’intero testo di un brano – “Mi scusi” – sul suo italiano imperfetto.
Last but not least, la location.
Mentre Terni perde pezzi e attende con ansia la risurrezione del suo teatro, Perugia acquisisce nuovi spazi.
La gotica chiesa di San Francesco al Prato è stata restituita alla città come auditorium e vanta, da qui alla prossima primavera, una ricca programmazione di concerti e spettacoli di comedy.
L’ambiente è davvero suggestivo e l’acustica è perfetta, davvero un bel lavoro, non c’è che dire.
Meditate gente, meditate.