“Soglia come uscio, uscio come uscire, come lasciarsi andare. Come andare incontro a ciò che succede. Le porte esistono soprattutto per essere aperte, per accogliere e lasciare entrare la luce, il vento, gli altri. Noi”. Così la scrittrice e giornalista Andrea Marcolongo.
La porta per antonomasia definisce un limite, un confine e da sempre assume valenze simboliche e spirituali. Non fanno eccezione le porte dello scultore Riccardo Sanna. Ne ha donate due in bronzo al Comune di Terni: “Onda Evolutiva” e “Al maestro Tito Amodei”, appartenenti alla serie “Le porte chiuse di Sanna”.
«È da diversi anni – spiega – che porto avanti questo discorso simbolico. La porta raffigura un po’ noi stessi, come persone. Porta che può essere chiusa, socchiusa o aperta, come potrebbe essere il nostro carattere».
La ricerca formale dell’artista esplora concetti universali tramite una sapiente abilità manuale ed una profonda conoscenza dei materiali. Le sculture in bronzo, infatti, si ergono su basi di legno sagomate che ne esaltano le caratteristiche estetiche. Sono opere le cui forme affrontano temi esistenziali attraverso una narrazione che si rifà ai temi della memoria, del tempo. Lavori che, filtrati dalla sensibilità e dall’immaginazione dell’artista, diventando strumenti di lirica riflessione.
«Una è una porta contadina, chiamata ‘Onda evolutiva’ dovuta un po’ dalla base di legno di cipresso. L’altra, invece, è una porta dedicata al maestro Tito Amodei che nel mio percorso artistico ho avuto modo di conoscere e di frequentare. E’ in bronzo con una base di olivo, con un piccolo mondo ai piedi di queste porte immense dedicate a Tito e all’arte».
Come si legge in una nota del Comune di Terni “sono opere che raffigurano porte logorate dal tempo e invitano a una riflessione sul rapporto tra passato, presente e futuro. Questi lavori, frutto di una ricerca paziente e minuziosa, rappresentano non solo un arricchimento della collezione permanente del museo, ma anche un omaggio alla riflessione poetica sull’arte e sulla vita”.
Ma Sanna ha pure un legame con la città di Terni. Nato a Soriano nel Cimino, Riccardo Sanna si è diplomato all’istituto statale d’arte di Terni sotto la guida di Aurelio De Felice, con i professori Luciano Capetti e Rodolfo Pantaleoni. Ha proseguito la sua formazione all’Accademia Lorenzo da Viterbo e all’Accademia Sevres di Parigi, sotto la guida di Christian Zeimert.