L’assessore allo sviluppo economico del comune di Terni, Sergio Cardinali interviene sul momento difficile che stanno attraversando la Moplefan e il settore dell’Automotive con uno sguadro su quel che accade in Sviluppumbria.
La Moplefan è in crisi di liquidità e si richiede un incontro al Mimit. Nell’Automotive è in crisi la filiera del Tubo, Sviluppumbria si accinge a svolgere l’assemblea dei soci, il 20 dicembre.
DI SERGIO CARDINALI
Moplefan, automotive e Sviluppumbria.
Tre argomenti all’ordine del giorno nello scacchiere dello sviluppo economico del comune di Terni, in attesa del mantra che riguarda l’accordo di programma Ast.
Moplefan l’azienda chimica ripartita da un anno dopo tre anni di fermo imposti dalla precedente proprietà con l’intento di chiuderla definitivamente. Ora dopo avere speso circa 9 milioni di euro per riavviare gli impianti senza alcun aiuto pubblico sono arrivati al momento in cui si deve acquistare la materia prima, produrre, inviare al cliente, e riscuotere dopo tre/quattro mesi. Una prassi difficilissima quella del Working capital per un’azienda in fase di start up, senza banche a supporto del capitale circolante necessario a garantire il flusso di cassa. Ieri si è svolta una riunione tra azienda, comune e Invitalia ma non sono emersi elementi rassicuranti, almeno nel breve periodo, per cui si è reso necessario sollecitare un incontro con il Mimit, per valutare un contributo pubblico per garantire la prosecuzione dell’attività senza alcuna soluzione di continuità.
La crisi acclarata dell’automotive, la vicenda Stellantis su tutti che ha solo rinviato alcune operazioni per 12 mesi, le stringenti normative sulla transizione dei trasporti e la fine segnata del motore endotermico e il conseguente coinvolgimento della filiera del tubo che coinvolge un settore fondamentale della componentistica dell’Umbria e di Terni, rende necessario un correre ai ripari con possibili soluzioni. Richiesta l’apertura del tavolo alla regione dell’Umbria da diverse settimane con tutti i portatori di interesse, ma ancora nessuna risposta da una amministrazione impegnata solamente alla ricerca di equilibri politici per la spartizione dei ruoli amministrativi.
E mentre accade tutto ciò il 20 dicembre andrà in scena l’assemblea dei soci di Sviluppumbria, che dovrebbe rappresentare uno degli strumenti pubblici più importanti per affrontare temi come quelli sopra citati, che presenterà un budget ai soci in cui più del 70% delle risorse serviranno a coprire solo i costi del personale! Infatti dei 7,6 milioni di euro del budget previsto, 5,5 milioni serviranno a coprire i costi del personale, in attesa di capire, se, o meno, la nuova giunta, quando sarà nel pieno delle sue funzioni, destinerà ulteriori risorse per le attività della partecipata. Ad oggi registriamo solo il taglio di 3,5 milioni di euro per progetti sul turismo della regione e sugli aiuti alle famiglie!
Il comune di Terni presente nella riunione del “controllo analogo” si è astenuto di fronte ad un budget tanto difensivo che rischia di cancellare un percorso attuale varato dalla precedente amministrazione e in grado di dare frutti. Ad esempio le attività fatte sul turismo che hanno prodotto buoni risultati rischiano di essere vanificati nella discontinuità!Tanto per dire…… mentre la politica si avvita su stessa i problemi incombono, speriamo che quanto prima la nuova amministrazione regionale sia in grado di avviare percorsi verso la realizzazione delle roboanti promesse della campagna elettorale…….. gli umbri attendono fiduciosi …….. i ternani iniziano ad essere fortemente preoccupati!