Oltre 100 mila sopralluoghi di verifica di agibilità sono stati eseguiti nelle regioni colpite dal terremoto dal 24 agosto.
Il dato è stato reso noto dal Dipartimento della Protezione Civile. I controlli sono stati svolti dalle squadre di tecnici ed esperti sia con procedura AeDes (Agibilità e Danno in emergenza sismica), avviata fin dai primi giorni successivi alla scossa del 24 agosto, e sia con procedura FAST (Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto), attivata dopo gli eventi sismici del 26 e del 30 ottobre.
Fino alla giornata di sabato 4 febbraio sono complessivamente 100.115 i sopralluoghi di agibilità effettuati nelle Regioni Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, in 5 mesi, grazie all’impegno di circa 5.200 tecnici: si tratta di professionisti appartenenti ai Consigli nazionali degli Ingegneri, Architetti, Geometri e Geologi impiegati a titolo volontario, nonchè di tecnici dei centri di competenza del Dipartimento, delle Regioni, delle Forze Armate e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Attualmente sono operative sui territori 89 squadre per i sopralluoghi, a cui si aggiungono 23 tecnici impegnati nel supporto ai centri di coordinamento e alla digitalizzazione delle schede. Complessivamente, dall’inizio dell’emergenza, sono state acquisite e digitalizzate 47.283 schede AeDes, tra edifici pubblici e privati: di queste, oltre 2 mila hanno riguardato edifici scolastici (66% agibili, 6% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità); più di 1.700 hanno riguardato altri edifici pubblici (45% agibili, 22% inagibili, le restanti caratterizzate da esiti di parziale o temporanea inagibilità). Su circa 43.500 edifici privati, il 45% è risultato agibile, a cui si aggiunge un 6% di edifici che non risultano danneggiati ma sono inagibili per rischio esterno, mentre il 30% è stato dichiarato inagibile e i restanti hanno avuto esiti di parziale o temporanea inagibilità.
Le squadre attivate con procedura FAST a partire dai primi di novembre, in seguito alle forti scosse di fine ottobre, hanno condotto ad oggi 52.832 sopralluoghi sui soli edifici privati. Di queste ultime, 41.466 hanno consentito l’attribuzione dell’esito: di agibilità per il 57% degli esiti attribuiti, a cui si aggiunge un 3% di edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano non utilizzabili per solo rischio esterno, mentre il 39% ha dato esito di non utilizzabilità per temporanea, parziale o totale inagibilità. Sono invece 11.366 gli edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili o sono comunque necessari ulteriori sopralluoghi. Il numero di edifici interessati e le percentuali degli esiti di valutazione del danno, però, variano significativamente nelle 4 regioni interessate.
In particolare, nella Regione Umbria su 16.721 verifiche effettuate sono 12.290 gli esiti attribuiti: risultano 8.480 edifici agibili (il 69% degli esiti) e 365 “non utilizzabili” per solo rischio esterno, mentre sono 3.445 gli esiti di “non utilizzabilità'” per danneggiamento.
Il protrarsi della sequenza sismica (che dal 24 agosto ha fatto registrare oltre 53 mila scosse, di cui 9 di magnitudo superiore a 5), ha più volte incrementato il numero delle richieste di sopralluogo: per questa ragione, la stima dei sopralluoghi ancora da effettuare, che alla data del 18 gennaio era di circa 91mila, risulta ad oggi ancora in aggiornamento.