L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata relativa sulle “Possibili ricadute occupazionali della fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno”, presentata dal consigliere Nilo Arcudi (Tesei presidente – Umbria civica).
Illustrando l’atto , il consigliere Arcudi ha spiegato che “la fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno porterà alla creazione di Unicoop Etruria, con sede legale in Toscana. I sindacati hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alle possibili conseguenze occupazionali, in particolare per le sedi operative e la rete di vendita presenti in Umbria. La riorganizzazione delle sedi e della logistica potrebbe comportare una riduzione del personale nelle strutture umbre, con potenziali impatti negativi sull’occupazione locale e sul tessuto sociale della regione. La fusione potrebbe inoltre portare a una razionalizzazione della rete di vendita, con possibili chiusure o ridimensionamenti di punti vendita in Umbria, mettendo a rischio l’accesso dei cittadini ai servizi offerti dalla cooperativa. Ritengo quindi necessario – ha affermato Arcudi – che la Giunta chiarisca quali iniziative intende intraprendere per monitorare e valutare gli effetti della fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno sull’occupazione e sulla rete commerciale in Umbria, con particolare riferimento alle sedi operative e ai punti vendita presenti sul territorio regionale.
Ad Arcudi ha risposto l’assessore allo sviluppo economico Francesco De Rebotti il quale ha affermato che “il 10 dicembre è stato depositato il piano di fusione per incorporazione delle due Cooperative, con l’obiettivo di costituire una nuova realtà che sarà operativa da giugno 2025. Il nuovo gruppo avrà circa 6mila dipendenti diretti. Si tratta di un processo di fusione e non di una crisi aziendale. Non sono stati forniti dati specifici sui lavoratori coinvolti ma non risultano richieste di accesso agli ammortizzatori sociali. Gli stessi sindacati confermano che sul versante occupazionale ci sono impegni chiari da parte delle due Cooperative. Un tavolo di confronto è stato istituito per monitorare il processo e si è riunito una prima volta. Il 7 febbraio c’è stato un incontro con i lavoratori di Castiglione del lago, dove c’è uno dei due magazzini, l’altro è a Terni. Le notizie appaiono quindi confortanti. La trattativa è interregionale e quindi si sviluppa a livello nazionale. Non possiamo permetterci di generare preoccupazioni nei soci delle Cooperative, pur mantenendo alta l’attenzione e monitorando una situazione che auspichiamo conduca ad una razionalizzazione virtuosa”.
l consigliere Arcudi ha replicato dicendo “di prendere positivamente atto dell’azione intrapresa. Necessario affrontare queste questioni con equilibrio, per evitare allarmi sociali. L’Umbria – ha comunque sottolineato – perderà la sede legale della Coop e il fatturato della nuova realtà sarà in Toscana”.