Presidente Pellerucci, si è appena concluso “Il Potere delle Acque”. Qual è il bilancio di questa due giorni al PalaSì!?
Il bilancio è estremamente positivo, direi persino emozionante. “Il Potere delle Acque” non è stato solo un convegno, ma un vero momento di presa di coscienza collettiva. Abbiamo visto una città che ha voglia di partecipare, di proporre, di costruire il proprio futuro a partire da quello che ci rende unici: l’acqua, la nostra storia, il nostro paesaggio. L’affluenza, il livello degli interventi e la passione dei partecipanti ci dicono chiaramente che Terni non vuole più essere spettatrice, ma protagonista del proprio destino.
Perché avete scelto proprio il tema dell’acqua?
Perché a Terni l’acqua è tutto. È industria, energia, cultura, memoria e paesaggio. Ma soprattutto, può diventare la leva per un nuovo modello di sviluppo: sostenibile, inclusivo, capace di generare benessere per le future generazioni. L’acqua rappresenta una risorsa naturale e identitaria che, se gestita bene, può rilanciare l’economia, attrarre turismo di qualità, creare nuove opportunità di innovazione e coesione sociale.
Il PalaSì! si conferma come luogo centrale per la città…
Assolutamente sì. Il PalaSì! nasce proprio con questa missione: essere un laboratorio civico, un “think tank urbano”, un luogo aperto dove cittadini, associazioni, imprese e istituzioni possano incontrarsi e costruire insieme idee e progetti. Durante queste giornate, abbiamo visto il PalaSì! trasformarsi in una vera agorà contemporanea: viva, partecipata, fertile di idee. È questa la direzione che vogliamo consolidare anche per il futuro.
Durante l’evento sono emerse anche proposte operative. Quali saranno i prossimi passi?
Nelle prossime settimane raccoglieremo tutte le idee, le proposte e i contributi emersi in un documento di sintesi. Sarà una base concreta da cui partire per avviare un confronto ancora più ampio con le istituzioni e con tutte le realtà del territorio. Inoltre, stiamo già lavorando a un nuovo appuntamento per i primi di maggio, in modo da coinvolgere anche i rappresentanti regionali che non hanno potuto partecipare a causa del lutto nazionale. Il nostro obiettivo è trasformare le parole in progetti e i progetti in realtà.
Un passaggio fondamentale sarà quello di aprire un dialogo costruttivo con la Regione Umbria, che ha un ruolo centrale come ente normatore dei ritorni economici e come regolatore nell’utilizzo dei beni ambientali coinvolti. È proprio la Regione che potrà restituire a Terni quella centralità che sembrerebbe essere dovuta nella fruizione dei benefici derivanti dallo sfruttamento di un bene comune come le acque del nostro territorio e del loro potere.
Qual è il messaggio che “Il Potere delle Acque” lascia a Terni?
Che il vero potere dell’acqua non è solo quello che fa girare le turbine o muove l’economia: è il potere di unire le persone, di risvegliare il senso di comunità, di generare futuro. Se sapremo riconoscerlo e valorizzarlo, potremo trasformare Terni in un modello nazionale e internazionale di sostenibilità, innovazione e bellezza condivisa. E, soprattutto, potremo ridare alla nostra comunità il diritto di essere protagonista delle proprie risorse e del proprio destino.
A conclusione dell’iniziativa, Sauro Pellerucci ha voluto lanciare un appello alla coesione e alla costruzione di una visione condivisa: “La città di Terni e il suo comprensorio hanno compreso perfettamente l’opportunità e l’importanza di dialogare e far dialogare le diverse anime cittadine che, pur godendo di punti di vista diversi, possono traguardare un obiettivo comune. Ecco che questo obiettivo può essere quello di riuscire a garantire alla nostra comunità un maggiore e più equo riconoscimento ambientale ed economico nell’utilizzo delle risorse del territorio.” Un messaggio chiaro: solo camminando insieme, Terni potrà riscoprire il pieno valore delle proprie acque e restituirle alla comunità come motore di benessere, cultura e sviluppo.