Non ha resistito l’assessora alla sanità regionale, che è pure la presidente, Stefania Proietti, a fissare la data dell’inizio dei lavori del nuovo ospedale di Narni a Cammartana, insieme al suo collega Francesco De Rebotti, detto Lillo. Nonostante Lillo ci fosse cascato quando era sindaco di Narni e in regione c’era altri personaggi. “Nel 2027 di sicuro si parte” è stato detto. E giù i sindaci di Narni ed Amelia a plaudire alla certezza, quasi certezza, possibilità, forse. Comunicati, interviste.
Per carità, alla fine accadrà davvero che si realizzerà un ospedale nuovo, anche se qualche preoccupazione rispetto alla sua reale necessità c’è davvero: in quaranta anni dalla prima progettazione qualcosina è cambiato ma alla Regione non se ne danno per inteso.
Tutto era iniziato negli anni Ottanta quando al vertice della sanità dell’allora comprensorio Narni Amelia c’era Pino Campana. Lui si dichiarò subito favorevole per un nuovo ospedale. E dette l’incarico a dei tecnici. Però subito avvenne una razionalizzazione delle Usl e la palla passò ad un altro amministratore. Anche lui progetti: all’epoca andava di moda il lato sinistro dell’Amerina, sempre in località Cammartana.
Poi D’Ingecco, altro amministratore, folignate, per la precisione. mandato, si diceva, solo per fare l’ospedale. Ah, non va dimenticato che in ogni occasione alla Regione, comandavano quelli di adesso, dicevano che da lì a due anni si sarebbe iniziato. La palla poi è passata direttamente agli assessori regionali, che si sperticavano in promesse. Si ricorda, nel 2006, di un brindisi nella sala del Consiglio della Provincia, vedi foto, tra Stefano Bigaroni e Fabrizio Bellini, sindaci di Narni e Amelia insieme a Andrea Cavicchioli. Si festeggiava l’avvio, tra due anni, ovviamente, dei lavori. Chi lo diceva? L’assessore regionale Rosi, che era presente, bicchiere in mano. Furono firmate anche delle carte, sarebbe interessante sapere dove sono state archiviate.
L’elenco sarebbe lungo ma ogni sindaco è stato illuso dalla Regione, dalla diceria di una serie di enti che sarebbero stati disposti a finanziare l’opera, ottanta, cento milioni di euro, si sparava alto tanto mica si sarebbero dovuti spendere per davvero. Lo stesso De Rebotti ad un certo punto abbozzò (“Se chiudono il punto nascita di Narni mi dimetto”) e rigettò la sua minaccia solo alla promessa del nuovo ospedale “Tanto lo facciamo in due anni” disse Catiuscia Marini, la presidente di allora. Non fu immune nemmeno la Giunta Tesei che ad un certo momento mandò ai due municipi, a firma dell’assessore Coletto, una nota con la quale si dichiarava che l’ospedale si sarebbe realizzato: “Tra due anni inizieremo i lavori”.
Ora tocca a lui e, come si è detto, non ha resistito, anche lui è sceso nelle tempistiche del Nuovo Ospedale di Narni, il Micheletti, che si trasferirà a Cammartana.
Chissà se si può citare anche Mussolini: il Duce seccato dalla sua presenza alla cerimonia di posa di tante prime pietre di nuove opere, che poi non finivano mai, si espresse chiaramente. “Io vengo solo per le inaugurazioni”. Questa è davvero una “cosa buona”, l’unica, che ha lasciato ai posteri. Come dire: i comunicati facciamoli quando i lavori iniziano, il giorno stesso.
Nell’attesa gli uffici della Usl 2 che conoscono il vizio delle bestie (politiche) hanno iniziato lavori di ristrutturazione negli edifici che ospitano gli ospedali. Tanto chi ci crede.
