“Una sede con tantissimi ricordi, belli, brutti, vittorie, sconfitte, maratone elettorali. Dopo la nascita del Partito Democratico la fondazione Conti che gestisce in Umbria i beni immobili di quello che furono il PDS e i DS si è trovata in una condizione difficile e ha dovuto cedere questa sede che siamo riusciti a riacquistare trovando 55 mila euro , grazie ai contributi della nostra comunità, da 15 euro a 2 mila euro, di iscritti, simpatizzanti, militanti, anche non iscritti, parlamentari ed europarlamentari umbri, consiglieri regionali, sindaci”.
Lo ha detto Pierluigi Spinelli, segretario comunale del PD, alla inaugurazione della storica sede del partito (certamente ridimensionata rispetto alle origini) in via Mazzini, che il partito ha acquistato.
“Un obiettivo niente affatto scontato all’inizio – ha aggiunto il segretario provinciale Fabrizio Bellini – sembrava una missione impossibile ma la nostra proposta ha scaldato gli animi e le risposte sono arrivate subito, dal 2 febbraio quando c’è stata la prima donazione al 21 febbraio , quando siamo andati dal notaio. Ci siamo emozionati tutti quando vedevamo che c’era questa condivisione, che di questi tempi non è facile registrare in altri ambiti”.
Al taglio del nastro ha partecipato la segretaria del partito Elly Schlein: “quello che avete fatto qui – ha detto – è una cosa stupenda perché è il frutto di uno sforzo di una comunità, risponde a un bisogno che abbiamo sentito che è quello di stare insieme e di affrontare questi tempi duri insieme. Vorrei – ha aggiunto la segretaria – che questa sede fosse vissuta con le finestre e le porte sempre aperte all’ascolto dei problemi concreti delle persone, persone che devono ricominciare a vedere le nostre sedi come un punto di riferimento sul territorio”.
La Schlein , quindi, ha percorso pochi metri, fino in piazza Valnerina dove ha visitato il gazebo del PD allestito per i referendum dell’8 e 9 giugno.
“L’8 e il 9 giugno – ha detto la segretaria del Pd – i cittadini possono votare contro la precarietà , per la cittadinanza, per la sicurezza del lavoro e per la dignità del lavoro, per questo noi sosteniamo i referendum. Posso aggiungere una cosa – ha detto ancora – trovo gravissime le parole del presidente del Senato La Russa che, tradendo un principio costituzionale, inviterà a disertare le urne per i referendum. Una ragione in più per andare a votare che è un dovere civico”.