Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi e l’assessore regionale all’ambiente Thomas De Luca hanno entrambi definito “inaccettabile” la decisione di Enel di chiudere, entro il mese di settembre, il posto di Teleconduzione di Villa Valle.
Bandecchi ha scritto nuovamente a Enel e, per conoscenza, ai ministri Urso, Pichetto Fratin e Piantedosi e alla presidenza del consiglio.
“Facendo seguito alle precedenti richieste di incontro, datate 7 maggio e 30 giugno, che non hanno avuto alcun seguito, con la presente – scrive il sindaco e presidente della provincia – si chiede nuovamente la convocazione urgente di un tavolo di confronto per impedire l’imminente chiusura, da parte della vostra azienda.
Tale decisione, difatti, è stata assunta senza il preventivo e dovuto coinvolgimento istituzionale delle parti, con conseguenze che si prefigurano allarmanti nei confronti dei lavoratori e dell’asset strategico del nostro territorio in termini di energia, ambiente e sviluppo. Si rimane in attesa della convocazione di un tavolo nazionale per scongiurare tale chiusura”.
“Ho voluto aprire una vertenza nazionale – aggiunge il sindaco – in quanto il comportamento di Enel produzione è inaccettabile. Si tratta di un atto arrogante che non tiene conto dei territori e delle loro peculiarità. Terni è da oltre un secolo terra di energia legata alla risorsa idrica e certo questo ruolo non può essere messo in discussione per mere logiche ed interessi di un azienda privata. Occorre una mobilitazione generale che veda prendere posizione a favore del territorio la Regione e tutti i ministeri interessati”.
“La chiusura unilaterale del Posto di teleconduzione di Enel a Villa Valle, prevista per la fine di settembre – ha affermato l’assessore De Luca – rappresenta un attacco inaccettabile al nostro territorio. Come assessore regionale all’ambiente e all’energia ribadisco con forza la nostra assoluta contrarietà a questa operazione, che abbiamo sempre osteggiato e continueremo a combattere con ogni mezzo disponibile, compresa la ricostituzione dello stesso una volta che le concessioni idroelettriche torneranno in mano alla Regione”.
“È inammissibile che Enel proceda con un progetto di depauperamento che riteniamo miope e pericoloso – spiega ancora l’assessore – le valutazioni tecniche, pur nella loro specificità, non possono né devono vanificare il più ampio quadro di considerazioni politiche e strategiche che guidano l’azione della Regione. La sicurezza idraulica e la gestione delle emergenze, in un contesto di crescenti eventi climatici estremi, non possono essere messe a rischio”.
“Ribadiamo con forza che il Posto di Teleconduzione di Terni è un presidio irrinunciabile a tutela strategica del nostro territorio, un baluardo di sicurezza fondamentale.
La presenza di operatori con un know-how profondo e la loro prontezza operativa sono insostituibili per intervenire su criticità e gestire tempestivamente eventi di emergenza idraulica. Per questo vogliamo assicurare l’attuale concessionario degli impianti, che sarà nostra premura inserire nei prossimi capitolati un vincolo di localizzazione in Umbria delle infrastrutture e delle risorse umane utili alla conduzione, anche a distanza, degli impianti. Se, contro ogni logica e responsabilità sociale, dovesse procedere con la chiusura questo sforzo sarebbe in ogni caso vanificato dalle nostre scelte. L’appello della Regione Umbria resta quello alla ragionevolezza, al dialogo, verso una società come Enel che rappresenta un player importante anche nelle future gare”.
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