Per il quarto anno consecutivo l’Umbria risulta in zona rossa per quel che riguarda i morti sul lavoro. È la regione più insicura, insieme alla Basilicata (anch’essa sempre in zona rossa, negli ultimi 4 anni).
Lo certifica uno studio dell’Osservatorio di sicurezza e ambiente, Vega, in base al quale la nostra regione, insieme a Basilicata, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Campania , Sicilia e Sardegna registra un’incidenza di infortuni mortali sul lavoro superiore del 25% rispetto alla media nazionale.
Fatto il raffronto su un milione di lavoratori, l’incidenza media di morti sul lavoro in Italia, nel 2024, è stata di 34,1, in Umbria di 52,5.
Le elaborazioni riportate nel documento vengono sviluppate dai dati forniti da INAIL. In particolare, i dati riportati del report Vega sono tratti dagli “open data” che INAIL aggiorna mensilmente e possono subire variazioni nel tempo a seguito di consolidamento delle informazioni statistiche. I dati riportano l’andamento del fenomeno infortunistico, sia con indicazioni numeriche assolute, sia attraverso l’uso di indicatori di incidenza che consentono, tra l’altro, di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.