“Dai dati del nostro Osservatorio sulle comunicazioni emerge che le copie dei giornali sono in crollo verticale, la televisione tiene ma con un pubblico sempre più anziano, mentre la radio mantiene un suo spazio grazie all’ascolto in auto”: lo ha sottolineato il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), Giacomo Lasorella, intervenendo questa mattina a Città di Castello nel corso del convegno su editoria e informazione organizzato dal Gruppo Corriere dell’Umbria.
“Le giovani generazioni oggi si informano essenzialmente sul web e soprattutto attraverso i social network” ha spiegato il presidente Lasorella.
“Il problema è che sul web – ha aggiunto – non esiste un vero libero mercato delle idee, perché l’utente finisce per vedere solo ciò che le piattaforme gli propongono. È come se ciascuno ricevesse un giornale su misura, costruito sui propri gusti e orientamenti”.
Il presidente dell’Agcom ha quindi evidenziato che “la regolazione europea sta facendo passi avanti” e che “atti come il Digital services act e lo European media freedom act sono strumenti fondamentali per tutelare il diritto all’informazione e promuovere il giornalismo di qualità”.
Lasorella ha ricordato anche il tema del cosiddetto equo compenso per i contenuti editoriali utilizzati dalle piattaforme digitali.
“Non si tratta di una tassa – ha spiegato – ma di un meccanismo di condivisione dei ricavi. Le piattaforme sfruttano il lavoro dei giornalisti e degli editori per generare pubblicità e profitti, e il nostro compito è garantire che ci sia una remunerazione corretta per chi produce informazione”.














