Si è svolto nel pomeriggio del 21 novembre, presso la Sala Convegni dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Terni, l’evento formativo-educativo promosso dalla Consulta degli Ordini Professionali della Provincia di Terni e Umbria. Un appuntamento che ha visto una partecipazione sentita da parte di cittadini, istituzioni e professionisti sanitari, riuniti attorno a un tema quanto mai urgente: il contrasto ad ogni forma di violenza, con particolare attenzione a quella rivolta agli operatori della sanità e del sociosanitario. La giornata – resa possibile dal lavoro della Giunta Regionale – aveva un obiettivo chiaro: divulgare il messaggio che la Consulta delle Professioni Sanitarie Umbre porta avanti dall’entrata in vigore della legge n. 171 del 2024, normativa fondamentale per la prevenzione e la repressione degli atti aggressivi contro chi presta cura. Tra gli obiettivi specifici, la volontà di sensibilizzare la comunità e favorire una presa di coscienza collettiva, promuovendo azioni concrete di prevenzione e contrasto. A intervenire sono stati numerosi rappresentanti istituzionali e degli Ordini professionali: la dr.ssa Enrica Ricci della Regione Umbria, il dott. Francesco Maria Ferranti, Vicepresidente della Provincia di Terni, il dott. Raffaello Federighi per il Comune di Terni, il direttore amministrativo della Usl Umbria 2 dott. Piero Carsili; e ancora, il dott. Francesco Petrelli per l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, l’avvocato Arnaldo Sebastiani per l’Ordine degli avvocati di Terni, il dr. Alessandro Camilli Presidente OMCeO Terni; la dr.sa Lorella Fioriti vice Presidente, il dott. Federico Montanari dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Terni; la dott.ssa Alessia Longhi in rappresentanza dell’OPO Terni; il dott. Andrea Carducci, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Terni insieme alla dott.ssa Rita Diamanti; il dott. Danilo Serva, Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari; la dott.ssa Arianna Antonini per l’Ordine TSRM e PSTRP di Perugia e Terni; la dott.ssa Daniela Gaburri, Presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti dell’Umbria; la dott.ssa Laura Berretta, Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Umbria con la moderazione del giornalista dott. Corso Viola Di Campalto. Un parterre ampio, unito dalla volontà di riportare al centro del dibattito pubblico la sicurezza degli operatori e il rispetto per il loro ruolo. Tra gli interventi più significativi, quello del Presidente dell’Ordine dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Terni dr. Alessandro Camilli che sottolinea la necessità di rapportarsi in modo corretto col cittadino evitando atteggiamenti oppositori. Quello del Presidente delle Professioni Infermieristiche di Terni, dott. Federico Montanari, che non ha nascosto la propria preoccupazione:
“La professione infermieristica è la più colpita tra le professioni sanitarie per numero di aggressioni, sia verbali che fisiche, purtroppo nella maggior parte dei casi dirette alle colleghe donne. Nel 2024 molti episodi si sono verificati all’interno degli istituti penitenziari, nelle aree di degenza, nei Pronto soccorso, nei servizi psichiatrici e negli ambulatori, senza contare quelli avvenuti sul territorio.” Montanari ha quindi avanzato una serie di richieste precise e urgenti: piena attuazione della legge 171/2024, maggiore attenzione ai servizi territoriali e all’emergenza, strategie operative per prevenire il fenomeno – tra cui corsi di comunicazione efficace e di autodifesa –, rafforzamento della collaborazione con le Forze dell’Ordine, l’invio immediato delle stesse quando accadono episodi che interessano la pubblica sicurezza, maggiore sensibilizzazione della popolazione e una più efficace comunicazione pubblica attraverso gli uffici stampa delle Aziende sanitarie. Un appello forte, accompagnato dall’invito agli infermieri a non minimizzare gli episodi di violenza e a segnalarli sempre, affinché non restino nell’ombra. La giornata si è conclusa con l’impegno condiviso di istituzioni e professionisti a continuare questo percorso: un passo necessario per garantire la sicurezza di chi ogni giorno si dedica alla cura degli altri, spesso in condizioni difficili e sotto crescente pressione. Una sfida sociale che riguarda tutti, e che richiede responsabilità, collaborazione e consapevolezza.













