nella foto, tre dei superstiti della scorsa stagione
Contrariamente ai programmi enunciati la Ternana ha cambiato letteralmente pelle rispetto alla scorsa stagione ricorrendo ad una rivoluzione che sembra essere azzardata.
Pochi i superstiti, almeno quelli che possono essere considerati titolari, fissi o quasi, e molti i volti nuovi frutto di due filosofie diverse di vedere e di intendere il calcio. Quella di Panucci e quella di Carbone; il primo che privilegia un calcio offensivo, alla ricerca della profondità e del gioco sulle fasce, il secondo che conta, invece, su uno schieramento più guardingo, con un gioco basato sulle ripartenze.
Insomma, giocatori come La Gumina, Palombi, Petriccione utilissimi per il 4-3-3 della gestione Panucci rischiano di essere non del tutto confacenti al 3-5-2 di Carbone.
Nel fare un bilancio complessivo della campagna acquisti della Ternana balza evidente agli occhi che il non aver ingaggiato un attaccante potrebbe rivelarsi, naturalmente facciamo i debiti scongiuri, estremamente pericoloso.
Si fa affidamento, e giustamente, sullo spirito di rivalsa di Avenatti, sulle sue capacità tecniche e sulla sua capacità realizzativa purtroppo appannate da una stagione e mezza.
( nella foto accanto, Di Gennaro, Aresti e Piacenti con il preparatore Buonaiuti ).
Le preoccupazioni, però, potrebbero insorgere se il bomber uruguagio non riuscisse a superare il suo momento no.
È vero, sotto la gestione Carbone ha mandato segnali significativi, ma ora le sue motivazioni, le sue doti tecniche dovrà evidenziarle in campionato perchè solo e soltanto il campo ed il clima agonistico potranno dirci se il periodo buio è passato. Sarebbe per la Ternana e per l’ambiente un segnale confortante.
Sarebbe stato oltremodo importante, però, provvedere in sede di mercato all’ingaggio di una punta visto che con la partenza a parametro zero di Ceravolo la ” frittata ” era stata già compiuta.
A questo punto due le soluzioni a disposizione ovvero la ricerca tra gli svincolati oppure cambiare modulo utilizzando quegli esterni che in rosa abbondano.
Per il resto, giudizio positivo per gli arrivi a centrocampo e in difesa dove, però, la ” questione Mazzoni ” poteva e doveva essere gestita in altro modo tenendo conto non solo del valore del giocatore ma anche, e soprattutto, di quello che ha dato e poteva dare ancora alla vita del gruppo, alla sua compattezza ed alla sua gestione. Tutto questo senza mettere in discussione Di Gennaro, giovane ma già esperto numero uno di grande prospettiva.
Insomma, come detto sopra, sarà il campo ad avallare o sconfessare determinate scelte e determinate opinioni e a questo proposito i primi, ma non determinanti, responsi potranno emergere dall’esordio di Cittadella. Un impegno non facile, il primo impegno della gestione Carbone visto che in Coppa Italia ha giocato la Ternana versione Panucci, prima, e Siviglia, poi.