Un’altra occasione di vittoria svanita per Danilo Petrucci, che al Gp di Germania cade mentre guidava autorevolmente la gara bagnata. Ad Assen era stata la Ducati ad appiedarlo, questa volta è arrivato l’errore del ternano, incappato in una scivolata in una curva lenta.
E dire che sembrava la sua giornata: Danilo, partito 4°, aveva mostrato tutte le sue qualità in condizioni di asfalto umido regolando in bagarre il campione del mondo Marc Marquez – spettacolo puro nei primi 2 giri. I brillanti sorpassi su Rossi e Dovizioso, poi, gli avevano consentito di conquistare la testa della corsa. I rivali non parevano in grado di insidiarlo ma all’11° tornata è arrivato il duro colpo. Nel morale più che nel fisico: Petrux ha provato a ripartire rialzando stoicamente la moto, ma a quel punto era già doppiato ed è stato costretto al ritiro. Un epilogo amaro per un campione che ha mostrato tutta la sua classe, ma per la seconda gara consecutiva non ha raccolto nulla. E il rimpianto aumenta guardando il 4° posto di Scott Redding (compagno del ternano in Ducati Pramac), scattato dalla 15° casella e per tutta la gara lontano dagli acuti di Danilo. Il 25enne comunque riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno: .
La ferita per gli italiani, in ogni caso, è molto dolorosa: Dovizioso e Rossi, rimasti al comando dopo la caduta di Petrucci, hanno buttato alle ortiche un probabile successo ritardando all’inverosimile il cambio moto – la pista nel frattempo si era asciugata. Il ducatista ha salvato comunque la situazione con un 3° posto (conquistato all’ultimo giro ai danni di Redding), Il Dottore non è andato oltre l’8° piazza, spianando la strada – in gara come nella classifica generale – a Marquez. Il folletto della Honda, dopo una prima metà di gara mediocre, caratterizzata anche da un fuoripista, ha tentato la mossa della disperazione anticipando il passaggio alle gomme da asciutto. Trovata che gli ha permesso di vincere con quasi 10 secondi di vantaggio su uno splendido Cal Crutchlow (2° con la Honda del team di Lucio Cecchinello). Sprofonda Jorge Lorenzo, 15° al traguardo e per lungo tempo fuori anche dalla zona punti.
Il Motomondiale va così in ferie consegnando una classifica fin troppo allungata: Marquez (170 punti) precede Lorenzo di 48 lunghezze e Rossi di 59, approfittando per la seconda gara consecutiva degli errori – e sfortune – del pilota italiano, nonostante prestazioni anonime. Quando si dice la meritocrazia…
(Giulio Sacco)