La mail che segnalava il caso del Teatro Verdi di Terni al premier Matteo Renzi è stata spedita entro il 31 maggio, data ultima, ed è stata accompagnata da 1.700 firme che sono state raccolte on-line in calce alla lettera di Michele Rossi, dell’associazione Terni Città Futura.
La lettera era stata inviata in risposta all’iniziativa “[email protected]” lanciata dal premier in Tv, domenica 8 maggio, a “Che Tempo che fa” , intervistato da Fabio Fazio, per segnalare i luoghi della cultura dimenticati , per la cui riqualificazione il governo ha stanziato la somma di 150 milioni di Euro.
L’imprenditrice ternana Anna Amati , a distanza di un giorno dalla missiva di Rossi, ha lanciato la petizione on-line a sostegno della stessa.
In appena 6 giorni una valanga di firme (si può continuare a firmare ed è stata superata la quota di 2 mila firme) , un successo inaspettato a dimostrazione che i cittadini rivogliono il loro teatro e non intendono rassegnarsi ad una cosi pesante privazione.
Michele Rossi :”Nonostante la facile possibilità di alterare la petizione con nomi fittizi o di improbabili personaggi come spesso accade per iniziative on-line, è da evidenziare come in questo caso i nostri concittadini, comprendendo l’importanza dell’iniziativa, vi hanno aderito con grande serietà e correttezza. Oltre al proprio giusto nominativo ed inidirizzo mail, molti hanno voluto lasciare commenti sia di indignazione che di speranza per la grave situazione”.
C’è da dire che al governo sono pervenute poco meno di 140 mila mail. In moltissimi però hanno segnalato lo stesso luogo, lo stesso monumento, lo stesso teatro tanto che , alla fine, la commissione ad hoc istituita, dovrà esaminare 2.782 casi, fra i quali anche quello del Teatro Verdi di TERNI.
Entro l’estate la commissione stabilirà quali saranno i progetti che riceveranno il finanziamento.
Il relativo decreto di stanziamento sarà emanato il 10 agosto 2016.