Divieto di coltivazioni sui terreni inquinati a Maratta ed esclusione temporanea dei due pozzi di San Martino e Mattatoio dalla rete idrica cittadini. Questi i provvedimenti che saranno adottati e che sono stati presi nel corso di un tavolo tecnico che si è svolto, quest mattina, in Comune.
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“Una sessione di lavoro – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti – sicuramente molto proficua ed operativa, che dimostra come l’approccio interistituzionale e pragmatico ai temi dell’ambiente cittadino sia una carta vincente, sicuramente molto più operativo dei metodi utilizzati dai professionisti dell’allarmismo e della strumentalizzazione”-
Al tavolo di oggi erano presenti gli assessori comunali con deleghe all’Ambiente ed all’Igiene pubblica, Emilio Giacchetti e Stefano Bucari, unitamente alla struttura comunale, all’Arpa, alla Provincia, all’Azienda sanitaria Locale, all’Istituto zoo profilattico di Umbria e Marche, all’Ordine dei medici della provincia di Terni e al Servizio idrico integrato. All’ordine del giorno i due temi principali delle ultime settimane: la tutela della salute pubblica relativamente ai siti a presunzione di contaminazione previsti nel piano regionale di bonifica; le azioni in campo per contrastare le contaminazioni nelle condotte idropotabili.
Relativamente al primo punto, il comune di Terni ha preannunciato l’imminente adozione di un’ordinanza sindacale volta a vietare le coltivazioni finalizzate all’uso alimentare umano e zootecnico e l’estrazione delle acque sotterranee nei siti di Maratta 1, Maratta 2 ed ex cava Sabbioni limitatamente alle aree individuate nel piano regionale di bonifica.
Quanto al secondo punto, il direttore tecnico del Servizio Idrico Integrato ha reso noto le analisi espletate e le azioni intraprese per evitare che le acque sotterranee inquinate raggiungano la rete idropotabile. Vi è stata una rassicurazione in merito alla qualità delle acque che giungono nei rubinetti dei cittadini, considerato che i pozzi in cui sono stati rilevati i superamenti dei limiti del tetracloroetilene sono stati esclusi dall’alimentazione della condotta idropotabile. E’ stato ritenuto opportuno programmare un allargamento della rete locale di monitoraggio (già istituita per lo studio dell’inquinamento da tetracloroetilene nell’acquifero della conca ternana) ad un numero maggiore di pozzi di rilevamento, anche al fine di individuare le cause di contaminazione da attività umana civile o da stabilimenti produttivi.
“Sulla vicenda sui terreni a presunzione di inquinamento – ha aggiunto Giacchetti – in tre mesi siamo riusciti a dare una risposta attesa da anni. Decisivo il tavolo di oggi, importante il percorso delle ultime settimane che ha visto prima la notifica ai proprietari dei terreni interessati e poi di un incontro tra comune e proprietari dei terreni con il comune che si è fatto carico dell’analisi necessarie per andare avanti. Per la situazione idrica, invece, verrà intensificata l’attività di monitoraggio e i pozzi esclusi saranno rientegrati solo quando sarà tornata l’assoluta normalità. Unanimità anche sulla condivisione dei dati, quali elemento di coinvolgimento e trasparenza”.
“Risultati tangibili – ha concluso Giacchetti – si possono raggiungere quando c’è un livello di responsabilizzazione generale e di partecipazione di tutti i soggetti che hanno voce in capitolo sia sui temi dell’ambiente che dell’igiene pubblica. Fondamentale l’apporto di tutti, nella giornata di oggi rilevante anche il contributo dato dall’ordine dei medici. I frutti arrivano da un lavoro attento, approfondito, responsabile, un metodo del tutto diverso da chi invece ingenera solo allarmismi e strumentalizza questioni complesse che richiedono invece competenze e sinergie isituzionali e cittadini. Approfondimento tematico e scientifico. La riunione di oggi sottolinea ancora di più l’esigenza di un unico contesto nel quali i soggetti preposti lavorino allo stesso tema, senza livelli di burocratizzazione che spesso rallentano l’efficacia delle azioni amministrative che occorre mettere in campo”.