LA SCARZUOLA: TRA MAGIA ED ESOTERISMO
Il Centro Sociale Alessandro VOLTA di Terni ha organizzato una gita in quel di Montegiove di Orvieto per visitare la SCARZUOLA. È ben conosciuta per l’antico convento dove, secondo tradizione, avrebbe dimorato san Francesco d’Assisi e per la città-teatro, concepita e costruita nel ventesimo secolo dall’architetto milanese Tomaso Buzzi , come personale interpretazione del tema della città ideale.
Questa è una struttura-paesaggio nel quale viene riprodotta, con una serie di costruzioni architettoniche, un percorso onirico che permette all’uomo una sua personale retrospettiva della vita. La località è citata dalle cronache medievali per essere quella in cui, nel 1218, San Francesco costruì una capanna realizzata con una pianta palustre di nome Scarza, da cui deriverebbe il nome Scarzuola. Nella seconda metà del Novecento, più precisamente nel 1957, l’architetto milanese Tomaso Buzzi divenuto proprietario dell’intero complesso, vi creò la sua “città ideale” una vera e propria allegoria escatologica dell’esistenza.
Sotto la guida dell’attuale proprietario Marco Solari, i visitatori hanno percorso l’itinerario sollecitati dalle interessanti spiegazioni da questo personaggio, alquanto estroso ma creativo, che ha intrattenuto gli ascoltatori, rapiti dal suo particolare modo di raccontare, su i motivi esoterici che hanno indotto l’ingegnere Buzzi ad edificare questo complesso architettonico.
Successivamente i soci del Centro Sociale si sono recati nella vicina Città della Pieve, dove, dopo un buon pranzo nel ristorante Dandy’s, hanno visitato la cattedrale dedicata ai Santi Gervasio e Protasio nella quale hanno ammirato le opere del pittore Pietro Vannucci detto Il Perugino come il battesimo di Cristo e La Madonna in gloria e Santi; inoltre presso l’ Oratorio di Santa Maria dei Bianchi alcuni di loro hanno goduto la vista del famoso Adorazione dei magi, sempre del Perugino. La visita alla città si è conclusa davanti alla Chiesa dove si trova uno dei primi santuari d’Italia dedicati alla Madonna di Fatima ed ammirato una particolare iniziativa del Comune che ha istallato all’interno di una cabina telefonica disattivata, una piccola biblioteca con volumi a disposizione della comunità.
Giorgio Marotta, sociologo