È un’esperienza unica nel panorama nazionale ed internazionale che promuove la riscoperta e la valorizzazione di uno straordinario patrimonio d’arte diffuso, conservato in moltissimi musei e collezioni d’arte del mondo.
Si tratta del progetto “I plenaristi nella valle incantata” che oggi ha visto l’inaugurazione dell’allestimento multimediale e del museo diffuso dedicati alle opere che i pittori dipinsero per la prima volta dal vero, en plein air. Un progetto di conoscenza e valorizzazione della valle ternana avviato nel 2014 da un’idea di Franco Passalacqua, promosso dai Comuni di Terni e di Narni e realizzato con un consistente impegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, circa 267.000 euro.
L’allestimento multimediale, realizzato dalla Coopsociale Actl, trova spazio presso i locali dell’Infopoint del belvedere inferiore della Cascata e si avvale, principalmente, di alcuni filmati innovativi proiettati su monitor di grande formato, oltre che delle tecnologie del cinema 6D. Nelle due salette viene proiettato un video stereoscopico con effetti sensoriali e movimenti dinamici che simulano un volo sulla valle incantata attraverso un mix di opere dei plenaristi e immagini reali realizzate con droni.
Tra il ‘700 e ‘800 furono molti gli artisti, provenienti da diversi paesi d’Europa, che giunsero nel sud dell’Umbria per ritrarre la valle ternana. Opere che ancora oggi, in circa 70 musei dislocati in tutto il mondo, ‘raccontano’ le bellezze naturali e storico artistiche della valle del Nera.
Con questo allestimento multimediale i visitatori avranno l’occasione di guardare la Cascata delle Marmore e la valle del Nera attraverso gli occhi dei tanti artisti che hanno immortalato luoghi ancora oggi unici e suggestivi.
Poi c’è il museo diffuso dei plenaristi, un itinerario articolato in diverse tappe lungo tutta la valle del fiume Nera. Esattamente nei luoghi dove gli artisti realizzarono i loro lavori sono state collocate riproduzioni fotografiche dei dipinti e notizie storico artistiche. Grazie al museo diffuso sarà quindi possibile intraprendere un viaggio alla riscoperta del ‘Paradiso perduto’ o del ‘Giardino dell’Eden’, prendendo in prestito le parole che gli stessi plenaristi hanno dedicato alla valle del Nera.