Uno spettacolo multisensoriale per celebrare la riapertura delle Fontane sotterranee e dei giochi d’acqua del Ninfeo ad Orte. Protagonisti saranno tre artisti internazionali che unendo i loro differenti linguaggi – teatro, pittura e suono – lungo i diversi livelli del Ninfeo faranno riaffiorare, dopo dieci anni di buio e silenzio, le sepolte “Memorie d’Acqua”.
Lo spettacolo teatrale di e con Stefano de Majo è tratto dalla sua pièce “Memorie di Adriano” in replica da anni e già interpretata in numerosi teatri romani e siti archeologici tra i quali Aquinum, Carsulae, Ocriculum, Ostia, Piazza del Popolo a Roma e presso la biblioteca della Camera dei Deputati.
A questo si affianca e si fonde la performance multisensoriale “Water Memory” del maestro Igor Borozan ospitata lo scorso settembre presso le Antiche Cisterne Romane di Amelia ed entrata nel calendario ufficiale degli eventi per le Giornate Europee del Patrimonio 2018.
Brevi clip sonore verranno generate da un un software creato dal sound designer Paul Harden, un programma in grado di miscelare rumori, voci e suoni sintetici dosandoli attraverso criteri semi-randomici fino a costruire delle scene in continuo mutamento. Il suono verrà trattato come fosse un insieme di particelle che nascono, si muovono e si spengono in uno spazio tridimensionale corrispondente al volume della location in assenza di gravità.
Un evento eccezionale che il Consigliere Delegato alla Cultura del Comune di Orte Valeria D’Ubaldo ha voluto proporre in questa speciale occasione per la città. Un mix intenso e denso, fatto di voci, vibrazioni e colori a simboleggiare, proprio attraverso il risveglio dei sensi, la rinascita della memoria, riportando alla luce un tempo che solo all’apparenza sembrava essere perduto. L’appuntamento è per domenica 7 aprile alle ore 16.30 in Piazza Belvedere ad Orte.
Il Ninfeo, realizzato su iniziativa del monastero femminile di San Giorgio, rappresenta uno straordinario complesso di fattura rinascimentale distribuito su due livelli dove i giochi d’acqua, che emulavano le decorazioni delle necropoli etrusche e delle architetture corinzie, erano alimentati dalle diramazioni del cunicolo principale dell’antico acquedotto cittadino, in particolare da quella che si innestava direttamente dalla Fontana di Piazza della Libertà. La rete idraulica ipogea alimentava anche, attraverso un cunicolo che parte direttamente dalla fontana di piazza, il pregevole ninfeo di via Solferino costruito nel XVI secolo e appartenuto al convento delle suore. Il complesso sotterraneo, interamente scavato nel tufo, sottostante a un giardino anch’esso rinascimentale, ha affaccio sul lato sud della rupe e si articola in due livelli sovrapposti, a loro volta suddivisi in diversi ambienti. Tutti gli ambienti sono caratterizzati dalla presenza di fontane e vasche comunicanti, che fanno del ninfeo di Orte un complesso unico nel suo genere.
Il Ninfeo rinascimentale, incastonato come un gioiello nel sistema di cunicoli e cisterne etrusco-romane del sottosuolo tufaceo del giardino della famiglia Zuppante, diventa dunque parte integrante del circuito di Orte Sotterranea: un progetto di studio e ricerca volto alla fruizione del pubblico, coordinato dall’Associazione VeramenteOrte – con gli archeologi Stefano del Lungo e Giancarlo Pastura – con il supporto della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale. Un viaggio attraverso i secoli che si snoda nel sottosuolo della cittadina dove si possono visitare acquedotti, cisterne, pozzi di neve, luoghi di delizia e colombaie rupestri, accompagnati da guide turistiche volontarie, appositamente formate per garantire ai visitatori un’offerta turistica di primo livello.