Sono veramente tante le donne che nel corso dei secoli si sono dedicate alla musica senza ottenere alcun riconoscimento. A loro il Gruppo Archeologico D.L.F. di Terni ha dedicato un incontro intitolato “L’arte e il fascino delle donne: muse e musiciste che hanno fatto la storia“ con un excursus di Alessandra Robatto, docente di Diritto Internazionale Umanitario e consigliere Giuridico FFAA, su quei nomi femminili che popolano l’universo musicale.
“Un percorso che, offrendo spunti di riflessione, con le stesse potenti emozioni che, a volte intrise di tenerezza e di energia vitale altre permeate di dolore, ci ha ricordato i traguardi che le donne hanno ottenuto nel corso della storia. La musica, l’arte per eccellenza, sottolinea Maria Cristina Locci responsabile Gruppo Archeologico DLF, pur avendo un’origine così radicalmente femminile, ancora oggi non sembra acquistare tale piena cittadinanza nell’universo delle note. Anche se gran parte della musica scritta nel corso dei secoli è dedicata al genere femminile, le modalità con cui esse partecipano alla cultura cambiano secondo epoche e contesti. Con questa iniziativa abbiamo voluto onorare e ricordare i tanti nomi di quelle musiciste che hanno popolato la storia, ponendo l’accento su come nell’universo musicale i nomi femminili tra i compositori non sono molto noti e soprattutto troppo a lungo trascurati, quei nomi che non hanno così potuto raggiungere quella fama che indubbiamente avrebbero meritato”.
“Le donne sono state sempre costrette nelle loro situazioni familiari, spiega l’avvocato Alessandra Robatto, quindi l’attività di musicista esecutrice e tanto più quella di compositrice era considerato un fatto non da donne, per cui hanno dovuto lavorare quasi di nascosto. Le prime musiciste sono religiose che operavano nei monasteri, in epoca pre-madrigale e pre-rinascimentale. Nel Rinascimento, invece, cominciamo a trovare delle donne musiciste nelle varie corti: Barbara Strozzi, Isabella Leonarda. Nell’Ottocento le donne sono non solo musiciste ma anche muse ispiratrici: Clara Wieck Schumann, grande pianista, moglie di Schumann, che ha catalogato tutta l’opera del marito. Poi Fanny Mendelsshon-Barrholdy, sorella di Felix Mendelsshon, musicista, pianista e compositrice. Delle musiciste del ‘900, argomento di indubbio interesse, conclude Alessandra Robatto, parleremo in un’altra occasione”.
L’incontro “L’arte e il fascino delle donne: muse e musiciste che hanno fatto la storia”, tenuto nell’ormai tradizionale Sala del Caffè Letterario della Biblioteca comunale, è stato allietato dalla raffinatezza vocale di Rita Tomassoni unita all’estro musicale di Luca Garbini.