“Che cos’è per me l’Italia? È il racconto in cui sono nato, il mito che si è fatto terra, storia, tradizione, arte, letteratura, linguaggio soprattutto. È un riferimento simbolico prima che reale, spirituale prima che carnale. Io concepisco l’Italia non semplicemente come una nazione ma come una civiltà, anche perché la considero non una nazione politica ma culturale. Da noi è nata prima la lingua e la letteratura, l’arte e lo stile italiano e solo dopo, molto dopo, è diventata Stato o nazione. L’Italia è una nazione culturale prima che una nazione politica nata attorno a una dinastia e attraverso guerre sanguinose. E questo fa dell’Italia un Paese speciale, anomalo, con una spiccata italianità e un debole senso dello Stato”.
E’ un brano di una intervista rilasciata da Marcello Veneziani, giornalista, saggista, esponente di un pensiero di destra, molto libero e poco organico.
Veneziani parteciperà a una conferenza che si intitola “La crisi dell’identità culturale italiana” che si terrà venerdì 12 aprile alle ore 17 nella sala consiliare di Palazzo Spada. Interverranno: Hervé Cavallera, professore, scrittore , membro del Comitato scientifico della Fondazione Ugo Spirito e Giovanni Sessa, professore e saggista. Introdurrà il sindaco di Terni, Leonardo Latini. Moderatori: Danilo Sergio Pirro e Emanuele Mastrangelo.
L’evento è organizzato dagli amici della Fondazione Spirito-De Felice.