Un appello, per senza dover “morire” per poter “rinascere”.Un appello a guardare a un mondo che non trova collocazione nella destra della Lega e nemmeno nel Movimento 5 Stelle, un mondo moderato e cattolico, da conquistare. Un appello a non consumarsi in lotte fratricide.
Questo è l’intervento di un militante del PD, iscritto, nelle sue varie declinazioni, da 20 anni, Yari Lupattelli.
“Credo che la continua analisi del voto non abbia portato nulla di positivo, sia all’interno del partito nazionale che di quello locale, se non la continua guerra a Matteo Renzi il quale sin dall’inizio (e qui si vede la statura dell’uomo politico) si è reso conto di quale fosse il vero progetto politico delle forze che ad oggi ci governano. Progetto politico che ha, purtroppo, preso piede anche a Terni con varie sfumature. La segreteria di via Mazzini non è stata all’altezza di organizzare un master plan per le elezioni locali di giugno 2018, arrivando a dieci giorni dalle stesse senza individuare un candidato. E questo perché bisognava forzatamente dialogare con le “forze di sinistra” quando, secondo me, bastava realizzare un campo largo anche con forze diverse. Non attribuisco ogni responsabilità alla sola segreteria ternana, ma un peso specifico lo hanno avuto anche le lotte intestine che fin dal 4 marzo 2018 (e mi riferisco alle elezioni nazionali) a tutt’oggi hanno investito in particolar modo il partito nel quale milito da oltre venti anni. Bene l’imposizione di Renzi, a mio avviso, quando ha fatto le sue scelte rispetto ai candidati ternani.
Io non ritengo che il Pd debba “morire” per “rinascere”, ma trovo necessario non guardare più a sinistra, piuttosto aprirsi a quel mondo moderato e cattolico che non trova più la sua collocazione. Solo così potremo “crescere”, altrimenti torneremo ad essere quel piccolo partito del 16% che eravamo anni fa.