E’ scontro fra i presidenti delle regioni terremotate, tutti di centrosinistra, e il governo. Tema del contendere una norma inserita nel decreto per la ricostruzione del ponte crollato a Genova.
“La maggioranza di Governo questa notte nella conversione del decreto relativo alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova – scrivono Marini, Zingaretti,Lolli e Ceriscioli , governatori di Umbria,Lazio,Marche e Abruzzo – con un colpo di mano ha tolto ai presidenti delle Regioni, sub-commissari al terremoto, il potere di condivisione sulle ordinanze commissariali, declassando la loro funzione a potere ‘ consultivo’ .
“Mentre per Genova si nomina commissario il sindaco della città, per il terremoto – aggiungono i 4 governatori- – si esautorano i presidenti e i sindaci dei territori, perché di fatto questa impostazione riduce a livello di osservatori anche i sindaci dei Comuni del cratere che oggi si esprimono nei comitati della ricostruzione sulle ordinanze in essere. Questa svolta centralista del Governo è grave e miope – sottolineano – perché moltissime scelte della ricostruzione impattano direttamente con norme e leggi di carattere regionale”.
“La non condivisione ‘ante’ scrittura delle ordinanze produrrà sicuramente contenziosi e ricorsi e aumenterà quella confusione burocratica che si dice volere combattere. La ricostruzione si fa nei territori e non a Palazzo Chigi, per questo valuteremo un ricorso alla Consulta perché leso il principio di leale collaborazione tra istituzioni. Questa impostazione oltre al rallentamento delle procedure allontana, non poco, le sedi decisionali dai cittadini e dai professionisti che nei territori pretendono giustamente di essere coinvolti nella fase di ricostruzione dei loro Comuni”.
Marini, Zingaretti, Creiscioli e Lolli, oggi, hanno disertato l’incontro previsto con il neo commissario alla ricostruzione, Farabollini.