C’è un “enorme problema per l’utilizzo delle sanzioni del codice della strada per i fini previsti dalla legge come per altri flussi di bilancio utilizzati fin qui impropriamente e non vincolati per le relative emergenze”.
La denuncia è dell’assessore ai lavori pubblici e al decoro urbano Enrico Melasecche che, spiegando tutte le problematiche connesse alla situazione stradale a Terni, annuncia il posizionato di cartelli la scritta “Radici affioranti” in alcune zone della città.
“In questi primi dieci mesi, spiega l’assessore, si è cercato di affrontare nel modo migliore possibile la situazione drammatica delle strade cercando di far fronte alle continue emergenze anche se la inconsistenza dei fondi di bilancio previsti per il 2018 e il 2019 dalla giunta del 2017, ci ha consentito solo e soltanto di otturare con l’ordinaria manutenzione una parte delle buche esistenti. L’assurdo che ha portato allo stato attuale è che in tutti questi anni il meccanismo posto in essere dalle passate amministrazioni, a differenza di quanto previsto dalla legge, prevede che il ricavato dal pagamento delle sanzioni ex codice delle strada non è mai stato utilizzato per la manutenzione dei manti stradali e per rinnovare la segnaletica fortemente carente ma per finanziare generosamente i varchi elettronici gestiti prima da USI oggi da Terni Reti. Un tempo questa scelta serviva a mantenere in vita l’asfittica società che derivava dal fallimento del Centro Multimediale che Raffaelli mise in mano all’amico Agarini con il risultato che sappiamo. Oggi dobbiamo però rivedere quel meccanismo perché è inaccettabile che una previsione di legge non venga nella sostanza dei fini osservata, con la conseguenza che i cittadini pagano le sanzioni ma si chiedono dove finiscano quei soldi visto lo stato comatoso delle strade.
Il problema diventerà più acuto con la scelta fatta dal vice presidente della giunta regionale Paparelli di sottrarre alla città, da quest’anno sul fronte della spesa corrente i fondi che fino al 2018 lui erogava all’amico Di Girolamo per le strade e gli sfalci dell’erba a fronte dei ben più consistenti canoni idrici che incassa per nostro conto dalla ERG per lo sfruttamento idroelettrico del lago di Piediluco e del Velino. Oggi che USI ed ATC sono state portate al coma dalle politiche irresponsabili del PD e le loro funzioni in gran parte assegnate a Terni Reti, vanno immediatamente riviste alcune posizioni di rendita provenienti dal passato, ripristinando i flussi corretti che consentano finalmente di poter tenere le strade in ordine. Si è provveduto nel frattempo anche a tutta una serie di recuperi di vecchi finanziamenti dormienti con cui sono stati realizzati vari interventi, apprezzati fin qui dalla cittadinanza, analoghi a quelli radicali che stanno partendo e vedranno completamente riqualificate da qui a fine luglio le quattro grandi vie di comunicazione: Di Vittorio, Lungonera Savoia, via XX Settembre e via I Maggio. Ma mi rendo conto benissimo che non basta visti i 600 km di strade comunali.
Intanto dove non è ancora possibile intervenire per le ragioni suddette in molte strade in cui da anni le radici dei pini hanno divelto cordoli, sfasciato pavimentazioni pregiate e fatto scoppiare il manto stradale, abbiamo posizionato cartelli triangolari di pericolo con la scritta “RADICI AFFIORANTI” precisando la lunghezza del tratto interessato per attirare l’attenzione degli automobilisti invitandoli alla prudenza.
Questo è avvenuto nelle frequentatissime via Campofregoso, via Borsi, viale dello Stadio, nel tratto antistante le piscine, dove le radici in pochi mesi hanno sollevato a tal punto il bitume da farlo scoppiare in più punti e dove è d’obbligo ridurre la velocità se non si vuole essere sballottati salvo, con le due ruote, rischiare di perdere l’equilibrio. Tutto questo fino all’autunno in cui sarà possibile, con il nuovo bilancio, il primo intervento integralmente voluto da questa giunta.
Quanto ai fondi non vincolati, si pensi soltanto all’assurdo che non possiamo utilizzare i rimborsi per danni derivanti dai versamenti fatti dalle assicurazioni di coloro che rompono panchine o altri oggetti di arredo urbano o di coloro che sfasciano i guard rail perché vanno ben oltre i limiti di velocità (basti vedere in quali condizioni sono da tempo in viale Borzacchini) in quanto quelle somme affluiscono fra le entrate generali e sono utilizzate per eventi di vario tipo, per cui non si trovano poi i fondi necessari al doveroso ripristino.
Credo proprio che, se vogliamo ridare alla città una immagine seria di decoro e pulizia, conclude l’assessore Melasecche, oltre che evitare di tornare di nuovo al dissesto, occorra rivedere molte “non regole” che hanno fin qui prevalso spesso per precisa volontà politica o sciatteria”.