A confronto a Terni con Federmanager sul tema acciaio, il presidente uscente del Parlamento europeo e vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani ha sottolineato che è necessario “cambiare le regole della concorrenza, oggi obsolete, se vogliamo rendere competitivo il nostro sistema industriale. Commettiamo un errore grave – ha aggiunto – se impediamo la nascita di campioni europei in grado di competere a livello mondiale, come è capitato in occasione della vicenda Outokumpu-ThyssenKrupp e come sta capitando adesso con la vicenda Tata-ThyssenKrupp. La Commissione europea, ha poi annunciato, con un avviso pubblicato il 17 maggio in Gazzetta ufficiale ha comunicato l’avvio della procedura antidumping contro le importazioni di acciaio, un’iniziativa necessaria per bloccare l’offensiva indonesiana.”
Tajani ha spiegato che la procedura avviata dalla Ue prevede al momento “un’attività di monitoraggio per valutare se effettivamente il balzo della produzione indonesiana abbia superato, come è evidente, il tetto del 3%. Confido nella rapidità dei tempi – ha aggiunto Tajani – ho scritto da tempo a Jean-Claude Juncker e solleciterò la Commissione a fare in fretta per attivare tutte le misure necessarie”.
Sollecitato in merito alla “tenuta” del governo italiano ha commentato “ha i giorni contati perché le contraddizioni sono destinate ad esplodere Lega e M5S, ha spiegato, sono diventati una sorta di due grandi uffici stampa e comunicazione, si insultano a vicenda ma poi non c’è nessuna decisione concreta sui temi che interessano gli italiani. Serve una visione complessiva che questo governo non ha e che non può avere perché ci sono due forze contrapposte che pensano di risolvere i problemi in maniera diversa. Il Movimento 5 Stelle pensa che bisogna trasformare tutte le industrie in parchi giochi, invece bisogna anche lavorare e serve avere una seria politica industriale altrimenti non si crea lavoro e non si aiutano le imprese ad assumere giovani. Se non si abbatte il cuneo fiscale, quindi si riduce la pressione fiscale in particolare per quanto riguarda l’aspetto del lavoro – ha sostenuto Tajani – non ci sarà riduzione della disoccupazione che comincia, soprattutto quella giovanile, ad essere un problema non soltanto per il sud ma anche per le regioni del centro Italia”.
Per quanto riguarda la situazione politica in Umbria il vicepresidente di Forza Italia ha dichiarato di non voler “vincere le elezioni in Umbria utilizzando i magistrati, voglio vincere perché serve una vera rivoluzione copernicana: la Regione deve essere al servizio dei cittadini, non strumento del loro sfruttamento politico per raccogliere consensi per i partiti di sinistra. Questa stagione deve finire, bisogna creare un’alternativa e Forza Italia rivendica la candidatura della presidenza della Regione Umbria perché si vince soltanto se c’è una forte presenza di quella che chiamiamo l’altra Italia. Si vince con FI ovunque, quindi presenteremo al tavolo della coalizione un candidato o una candidata in grado di poter governare l’Umbria. Abbiamo degli eccellenti candidati per la guida della Regione. Noi abbiamo la forza nel centrodestra di tornare al governo in molte regioni e abbiamo la possibilità di vincere in Umbria”.
Per Tajani, la presidente della Regione Catiuscia Marini “ha commesso un errore politico grave nell’aver cambiato idea dopo essersi dimessa e aver poi votato contro le sue dimissioni. Sono garantista – ha concluso – non ne faccio una questione di politica giudiziaria, parlo solo di questioni politiche. Ma l’Umbria è stata governata per il mantenimento del potere del Pd”.