Striscioni di Casapound sono apparsi in diversi punti di Terni per chiedere l’uscita del Comune dal progetto SPRAR , il sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati. A Terni il servizio è gestito dall’ARCI e dall’associazione San Martino facente capo alla CARITAS. Riguarda alcune decine di immigrati.
Alla base della richiesta di Casapound ci sono due episodi di cronaca – che secondo il movimento – hanno visto protagonisti immigrati.
“A questo – scrive Casapound – si aggiungono i posteggiatori abusivi nella zona dell’ospedale e davanti ai centri commerciali, negozi e bar.
Nel corso di questo primo anno di governo della città da parte del centro-destra abbiamo ascoltato molte proposte nel campo del contrasto al degrado e della sicurezza, ma nei fatti dobbiamo constatare la riapertura della Consulta degli immigrati, Consulta che tra l’altro tace difronte a questi brutali episodi, dimostrando la sua inutilità per la comunità ternana; per quanto riguarda l’ordinanza contro l’accattonaggio molesto notiamo una certa leggerezza nella sua applicazione, per questo chiediamo una stretta sui parcheggiatori abusivi e l’uscita del Comune di Terni dal progetto Sprar.
E’ indubbio che mantenere in vita il progetto Sprar non fa altro che alimentare il business dell’accoglienza – conclude Casapound – facendo ingrassare tutte le associazioni del mondo cattolico e della cooperazione e riempiendo la città di nuovi “presunti” richiedenti asilo che mettono a rischio sia la tenuta sociale che la sicurezza della nostra città.
Per questi motivi e basandoci sull’esempio di quanto già avvenuto nella città di Todi, ribadiamo a gran voce che Terni esca subito dal progetto Sprar.”