Era il 3 agosto del 1963 quando, durante dei movimentati scavi per la costruzione di un mulino ad Amelia, in un’area non molto distante dalle mura megalitiche e da Porta Romana, una ruspa riportò alla luce numerosissimi frammenti di una statua bronzea di grandi proporzioni. Il ritratto, di altissima qualità, consentì di identificare poi in Nerone Claudio Druso Germanico, principe della famiglia Giulio-Claudia, il personaggio rappresentato.
Tutte le fasi di questo importantissimo ritrovamento, considerato il reperto archeologico più noto di Amelia e quello a cui tutta la comunità locale è più affezionata, sono documentate con foto, articoli di giornale dell’epoca ed altro materiale illustrato che costituiscono un’interessante mostra allestita al centro culturale “Il Granaio” ed è stata organizzata da Donatella Bonanni con il patrocinio del Comune e del comitato per le celebrazioni del Bimillenario della morte del Germanico.
“La mia idea, subito accolta dal Comune – ha detto Donatella Bonanni – è nata dalla volontà di riportare alla memoria i primi passi del Germanico. Ho rintracciato i privati che avevano tutto questo materiale ed ho allestito con essi questa mostra che sta ottenendo un ottimo successo”.
“La statua del Germanico – ha affermato l’assessore alla cultura Federica Proietti – oggi è importantissima per il suo alto valore artistico e per la rarità delle opere in bronzo di età romana giunte fino a noi. Siamo orgogliosi di poterla esporre al museo archeologico della città e di poterne fare un importante veicolo turistico e culturale per Amelia e per il suo territorio. Germanico è anche un elemento identitario della nostra comunità”.
La mostra, al centro culturale “Il Granaio” in via Garibaldi, è visitabile fino al 31 agosto tutti i gironi dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 17 alle 20. La domenica solo dalle ore 11 alle 13.