Rimarrebbe inutilizzato, come la parte superiore: il palazzotto che una volta ospitava la Cassa di Risparmio di Narni “dovrebbe” tornare ad uso della collettività narnese. Lo auspica il sindaco Francesco De Rebotti, che lancia tramite la stampa, una proposta alla Fondazione Carit che si lanci nell’acquisizione dello stabile per regalarlo poi alla città, dato che proprio coi risparmi della città era stato costruito. Che farci? Un efficiente front office, magari la sede dell’Ufficio postale, e pure il bancomat del credito cooperativo dell’Umbria se ma fosse davvero interessato ad aprirlo nel Centro Storico. L’idea è ingegnosa ma ora si deve concretizzare nelle stanze dei bottoni della Banca e della Fondazione. Ad ogni buon conto questo è il comunicato del Sindaco:
“In attesa che si concretizzi l’obiettivo di tornare ad avere uno sportello bancario nel centro storico, obiettivo sul quale si sta lavorando e che riscontra interesse nel mercato, avanzo un’ipotesi di lavoro che sottopongo in primis a Banca Intesa San Paolo, proprietaria della sede inutilizzata della Cassa di Risparmio di Terni e Narni.
L’edificio e lo spazio nel pieno del centro storico di Narni ha le potenzialità per essere utilizzato in maniera che, cessato l’utilizzo storico, rappresenti un valore aggiunto per la nostra città.
Dopo l’inopinata chiusura dello storico sportello bancario serve un segno di riconoscimento alla città, un’azione risarcitoria che sottragga quel bene all’incuria e all’abbandono.
Per questo motivo chiede ufficialmente a banca Intesa San Paolo di mettere a disposizione della comunità l’edificio per realizzare ciò che, una volta conosciute le intenzioni di chiusura dello sportello bancario, avevo già proposto ai suoi rappresentanti.
La mia idea è l’allocazione di diversi servizi al cittadino in quell’unico luogo che ha tutte le caratteristiche per essere efficiente e a portata di mano.
Da qui l’idea di concertare e realizzare la compresenza di Poste Italiane, Inps, servizi comunali front office e quello che doveva rimanere lo sportello, seppur ridotto, bancario.
Su questo obiettivo, intatto e a maggior ragione diventato di interesse della comunità, chiedo un impegno al proprietario dell’immobile.
Un immobile che tra l’altro ospita i resti dell’antico Foro Romano, sicuramente di interesse culturale e turistico se reso fruibile anche in maniera immediata.
Le ipotesi di utilizzo sono quindi evidenti così come l’interesse pubblico che può rivestire un progetto di sviluppo originale del bene e per questo motivo aggiungo un’ipotesi di valorizzazione che passa attraverso un’acquisizione definitiva della sede storica della banca.
Per questo, constatato il positivo protagonismo della Fondazione Carit in merito alla valorizzazione del patrimonio nel territorio di riferimento, cito la fontana di P.zza Tacito di Terni o il nuovo palazzetto dello sport, intendo sottoporre alla stessa un’ipotesi di acquisizione in collaborazione con il Comune di Narni”.